«Il no alla moschea? Stesse basi della Shoah»

«Il no alla moschea? Stesse basi della Shoah»

(...) In effetti andare a votare per esprimere il proprio parere su una scelta urbanistica è più o meno come stipare interi vagoni di uomini per un viaggio di sola andata verso i lager. «Non posso fare delle valutazioni sulle tematiche concrete dell’intolleranza qui a Genova - ha detto Flick, presidente onorario del museo della Shoah - Ricordiamo che la Shoah è un unicum irripetibile, ma le sue condizioni possono ripetersi. Mi fa paura il ricrearsi di condizioni di discriminazione, d’intolleranza, di mancanza di dialogo che possono creare il contesto in cui calpestare nuovamente i diritti fondamentali e la dignità della persona, che lo si faccia nei confronti di alcuni o di tanti». Meglio quindi assaltare con uova, insulti e intimidazioni chi va a votare ad un banchetto per esprimere la propria idea. Questo sì che, per un presidente emerito di Cassazione, è evidentemente un segno di tolleranza e democrazia. Tanto che a far eco a Flick è subito accorso Alessandro Repetto, presidente della Provincia, che si è chiesto «quale coerenza c'è tra quello vogliamo ricordare e trasmettere perché l’abisso del male non possa più ripetersi e quanto sta avvenendo oggi, quando c’è chi alza muri anziché gettare ponti tra i popoli, chi preferisce le guerre preventive al dialogo, chi respinge anziché accogliere o detta leggi che impediscono il diritto di avere un proprio luogo di culto?» Domanda retorica. Molto più democratico minacciare azioni kamikaze. Neppure un presidente emerito della costituzione, pronto a bacchettare chi si esprime con i referendum e le raccolte firme, ha preso le distanze da chi annuncia attentati.
Chi non accetta l’interpretazione autentica della democrazia offerta dal super magistrato è Gianni Plinio, consigliere regionale Pdl, che si rivolge al questore Salvatore Presenti invitandolo a «potenziare l’attività investigativa e preventiva» dopo le parole del presidente dell’associazione «Italia colorata».

La Lega, che chiede invano alle istituzioni genovesi di prendere le distanze dalle minacce e dal ricatto, si è rivolta al ministro dell’Interno, Roberto Maroni. E domani arriva a Genova il ministro alle Politiche europee Andrea Ronchi per incontrare sindaco, prefetto e comunità islamica.

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