No al parcheggio in via Zecca: Sgarbi gioca la carta del vincolo

Sopralluogo dell’assessore nell’area di San Sepolcro: «Basta scempi, creiamo un museo a cielo aperto»

Per scongiurare un nuovo «scempio» come quello di piazza Meda - dove ritrovamenti archeologici di epoca romana, venuti alla luce durante i lavori per la costruzione di un nuovo parcheggio sotteraneo, rischiano la distruzione - l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi ora gioca d’anticipo. A finire sotto l’ala protettrice del vulcanico assessore questa volta sono due edifici risalenti all’epoca fascista: la vecchia «Sede della Federazione dei Fasci Milanesi» di piazza San Sepolcro, ora sede del Commissariato di Polizia e della stazione dei Carabinieri, e l’attuale Garage Sanremo di via Zecca Vecchia. Sull’intera area pende infatti la spada di Damocle di un possibile progetto per la costruzione di un parcheggio sotterraneo. «Mi dicono che in questa zona ci sia l'intenzione di fare un parcheggio - ha enfaticamente sottolineato Sgarbi -. Voglio porre l’attenzione su questi tesori artistici che vanno vincolati per salvaguardare un'area dalla forte identità storica fascista, monumentale e industriale».
Un museo del Novecento a cielo aperto, insomma, dove spicca «Il volo delle Vittorie», il fregio di Lucio Fontana risalente al 1939 - il periodo barocco dell’artista - custodito nell’attuale caserma dei Carabinieri di via Fosse Ardeatine. Ma non solo. «Mantenere l’integrità dell’area - spiega l’assessore - significa mantenere intatta la valenza storica dell’intera zona». Occhi puntati, quindi, sugli edifici dell’area - pregni di riferimenti storici - risalenti all’età fascista e post-industriale: i tetti ondulati del «garage Sanremo» e la torre della «sede delle Federazione dei fasci milanesi», «immobili altamente evocativi - afferma l’assessore - dei paesaggi raffigurati nelle opere dell’artista novecentesco Mario Sironi».
La difesa della zona da parte di Sgarbi apre a una nuova idea dell’assessore: un museo diffuso dell’arte contemporanea, un itinerario artistico attraverso le vie della città delle zone maggiormente ricche di riferimenti culturali, storici e artistici. «Credo che il museo al chiuso sia una concezione ormai superata - ha affermato -. Ci sono zone della città che potrebbero diventare un museo a cielo aperto dell’arte contemporanea». E via a snocciolare ambienti storici della Milano contemporanea: la sala Garzanti decorata da Tullio Pericoli nel 1980, il Leoncavallo con i suoi graffiti, le torri di Kiefer della Bicocca e l'interno della fondazione Pomodoro di Cerri.
Una riedizione, insomma, delle numerose «battaglie» intraprese da Sgarbi nella tutela dei patrimoni artistici dell’arte contemporanea e del Novecento a Milano: graffiti del Leoncavallo e garage Traversi, solo per citarne alcuni.

Dopo la mobilitazione e la relativa richiesta di vincolo per quanto riguarda il garage di via Bagutta, è nuovamente il rischio della distruzione di un altro garage - il «Sanremo» - ad attivare l’assessore. Ma questa volta, avendo portato all’attenzione pubblica il problema con abbondante anticipo, potrà contare su una freccia in più nella sua faretra.

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