(...) colonne, continua a tacere Marco Doria. Sono passate settimane, ormai. Il professore - che ci descrivono come una persona perbene, a livello umano e personale e per il quale ci fidiamo del giudizio di Silvio Ferrari - ha trovato il tempo di riposarsi, di presentare la sua lista, di fare conferenze stampa, di promettere di alzare al massimo le aliquote Imu e addirittura di organizzare una biciclettata e una «notte arancione».
Ma, nonostante tutte queste iniziative, non ha trovato il tempo e il modo di condannare le scritte, gli insulti e i tentativi di impedire la presentazione del libro di Caselli. Il quale, checchè ne pensino i No Tav, non è un pericoloso fascista. Eppure, nonostante questo, da Doria nessuna presa di distanza, nessuna mezza parola, niente di niente. E dire che ne è passato di tempo. Vabbè che nelle conferenze stampa non cè stato un giornalista, uno solo, che glielo chiedesse esplicitamente. Vabbè che, tranne la candidata della Destra di Storace Susy De Martini, non cè un antagonista nella corsa a Tursi che gli chieda una condanna esplicita delle scritte.
Ma io credo che un sindaco che voglia essere un sindaco di tutti e non di una parte ultraminoritaria di Genova, magari solo degli undicimila che lhanno votato alle primarie, debba alzare la voce forte e chiara contro le violenze, anche verbali, nei confronti di chi voleva presentare semplicemente un libro. Fosse pure il più brutto o sgradevole libro del mondo.
Invece, a distanza di settimane - nonostante abbia avuto tutto il tempo di studiare, documentarsi, metabolizzare gli insulti dei no Tav a Caselli - Marco Doria continua a tacere. E pare surreale che chi gli sta accanto, a partire da una persona perbene, comunista e perbene, come Silvio Ferrari non glielo faccia notare. Concordo con Caselli quando dice che «certe manifestazioni di intolleranza, le scritte sui muri, i blitz, per un certo tempo sono passate anche grazie al silenzio» e bene ha fatto a far notare linsostenibile pesantezza di quei silenzi anche Marco Imarisio in un commento sul Corriere della sera di ieri. Così come ha fatto bene Giuliano Pisapia, che dovrebbe essere il modello riconosciuto di Doria, a mettere per iscritto che «non è accettabile che si cerchi di impedire lo svolgimento di un convegno. Nessuno pensi di intimidirci con atti di violenza e di sopraffazione». Eppure, nonostante queste parole di Pisapia (seppure accompagnato da tesi giustificazioniste nella maggioranza meneghina), anche ieri Doria ha continuato a tacere. E ci fa piacere, magra consolazione, che un eurodeputato doc, eletto anche con i voti liguri (e con cui collabora un amico genovese come Enrico Cimaschi, esponente di punta di Liguria Moderata) quale Mario Mauro, capodelegazione italiano del Pdl nel Ppe, abbia invitato ufficialmente lex nemico Caselli a parlare a Strasburgo, quasi un contrappasso rispetto alle antiche polemiche fra i berlusconiani e il procuratore.
Ecco, Genova di quella boccata dossigeno avrebbe molto bisogno. Invece si respira unaria sempre più pesante. Per la democrazia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.