Nobilgatti e aristocani nei ritratti di Daniela Ria

«Amo ergo sum» è il titolo dell’originale mostra di pittura «animalier» dell’artista Daniela Ria, che si è aperta nei giorni scorsi in uno dei templi dell’ospitalità milanese, la storica pasticceria milanese «Cova» di via Montenapoleone 8. Fino al quattro ottobre prossimo, saranno esposti circa trenta ritratti della serie «gli Aristocani e i Nobilgatti». Un’occasione speciale, dunque, per gli appassionati degli amici a quattro zampe che potranno ammirare le opere raffinate ed ironiche della Ria.
Milanese di nascita ma bergamasca di adozione, la pittrice ha ritratto la lunga serie dei suoi pets in pose aristocratiche e in costumi di scena, come ben si addice ai discendenti di un casato nobiliare. Le opere, raffigurate secondo canoni che oscillano a metà tra iperrealismo e surrealismo, sono contraddistinte da un magnetismo che conferisce agli animali un’apparenza umana e una fierezza quasi aristocratica.
La pittrice lombarda, in chiave ironica, sembra ripercorrere la grande tradizione della ritrattistica ufficiale del barocco spagnolo che, a partire dalla prima metà del XIX secolo con Velazquez, ha rappresentato un modello a cui si sono ispirati i pittori dei movimenti realista e impressionista, in particolare Édouard Manet. Da allora, anche altri artistimoderni, tra cui gli spagnoli Pablo Picasso e Salvador Dalí e l'anglo irlandese Francis Bacon hanno pagato il loro tributo a questo genere.
La Ria si ricollega idealmente a tale genere, e in questi anni ha raggiunto una buona notorietà anche all’estero per sua originalissima ritrattistica «personalizzata», dove i suoi committenti erano soliti inviarle le foto dei loro animali più cari da ritrarre.

Da anni, inoltre, la pittrice associa al suo progetto pittorico che è al contempo benefico a favore degli animali domestici, in particolare abbandonati, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Non a caso, spesso il ricavato delle sue esposizioni viene devoluto alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane.