da Milano
«Comperare sulle attese, vendere sulle notizie»: cè probabilmente anche ladagio dei vecchi agenti di cambio alla base del rimbalzo messo a segno ieri da Rcs in Piazza Affari. Oltre alla prospettiva dellintegrazione con Dada e alla soddisfazione per i conti del gruppo su cui si è soffermato lad Vittorio Colao a spingere con forza le quotazioni di Rcs (più 6,91% a 4,25 euro) ha infatti contribuito la scommessa per una prossima soluzione del pacchetto (14,7%) che Stefano Ricucci ha dato in pegno alla popolare lodigiana. Un rompicapo, lex numero uno di Bpi Gianpiero Fiorani aveva concesso allimmobiliarista un finanziamento da 790 milioni, che questa mattina sarà al centro di un incontro a Roma con i consulenti di Magiste. Dal fronte Ricucci, vista la priorità di completare il quadro contabile della holding, si tende a giudicare «di routine» lincontro ma il mercato è alla ricerca di un segnale visto che il direttore generale di Bpi, Divo Gronchi, vuole uscire dallimpasse quanto prima e che Vittorio Ripa di Meana, che assiste Ricucci, ha ribadito lintenzione di chiudere entro lanno. Speculazioni cui si sono sommate le parole di Colao per descrivere le sinergie con Dada su cui Rcs, dopo averne rilevato il controllo dovrà lanciare unOpa obbligatoria in un paio di settimane.
Rcs e linternet company che controlla il portale Supereva «potranno «lavorare bene insieme» contribuendo a creare «la nascita dei media del futuro», ha detto Colao mentre ripartivano gli scambi sulla holding che controlla il Corriere della Sera (1% del capitale in serata) e il titolo interrompeva una lunga serie di sedute al ribasso: 3,95 euro il minimo toccato martedì scorso. Pur distante dallexploit legato alla pretesa scalata di Ricucci,Rcs inizia quindi ad avvicinarsi al livello di 4,5 euro considerato «congruo» dagli analisti.
Senza contare che la campagna acquisti potrebbe non essere terminata. «Non posso escludere che se ci fossero altre opportunità interessanti le guarderemo. Stiamo guardando veramente tutto», ha detto lad di Rcs specificando che lesercizio in corso «sta andando bene sia dal punto di vista economico, sia dei lettori» mentre il numero uno di Dada, Paolo Barberis, ha ribadito la stima di 60 milioni di ricavi a dicembre.
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