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"Noi, ancora prigionieri della movida"

LA POLEMICA La lotta contro il popolo della notte. I residenti di Arco e Colonne mettono all’angolo il Comune: "Non è cambiato nulla, siamo indignati"

Si dicono «delusi, arrabbiati, indignati per la situazione», ma ancora battaglieri. Pronti a mettere l’amministrazione comunale alle strette. Sono i rappresentanti dei comitati cittadini in lotta perenne contro la movida che li costringe a notti in bianco e a conati di vomito la mattina. C’è chi esce di casa con secchi d’acqua, chi conta gli spacciatori sotto le finestre, chi scrive al sindaco.
«Pisapia ci aveva promesso che ci avrebbe aiutato, ma noi non abbiamo avuto ancora risposte e la situazione è sempre uguale, rumore, risse, spaccio, sporcizia - il coro che arriva da ogni angolo caldo della notte milanese, Colonne, corso Como, corso Garibaldi, arco della Pace e corso Sempione -. Così i comitati si riuniranno venerdì sera alle Colonne per fare il punto della situazione, stilare un documento, in attesa di incontrare il sindaco e l’assessore alle attività produttive Franco D’Alfonso. «Ci hanno chiesto un incontro per capire meglio cosa non va, stiamo aspettando che ci diano un appuntamento».
«La situazione in corso Sempione e all’Arco della Pace non è purtroppo migliorata - spiega Franco Spirito, presidente del comitato Pro Arco Sempione -: continuano il rumore, gli schiamazzi, i vandalismi e la sporcizia. Anzi a peggiorare è la mole del popolo della notte: prima la movida si concentrava solo nel week end, con la bella stagione è così quasi tutta la settimana. E ogni i volta si ritrovano centinaia di persone, che arrivano anche a 2 - 3000 nelle serata di punta». In piazza Sempione la situazione è ancora peggiore: «qui i giovani con motorini, che fanno un rumore insopportabile ,si portano le bottiglie da casa e rimangono in piazza a gozzovigliare oltre le 3 di notte». Se la piazza è pulita alla mattina, così non è per le vie laterali di corso Sempione, non percorribili per l’odore e la sporcizia.
Il quadro non è molto diversa in corso Como e in piazza XXV aprile. «La movida è tornata nel pieno della sua pesantezza dopo la pausa estiva - racconta Giovanni Amigoni, portavoce del comitato -, il cantiere per i box sotterranei certo non aiuta. La piazza è diventata terra di nessuno, piena di spacciatori, ieri sera ne abbiamo contati 25, che sono aumentati da quando è stato eliminato il presidio dei militari e per via del cantieri per Amsa è impossibile pulire. Io la mattina esco di casa con secchi di acqua...». Dopo le prime notti in cui alcuni operatori di Amsa che con gli idranti cercavano - come prevedeva l’ordinanza del Comune - di sfollare il popolo della notte sono stati accerchiati da ubriachi, il passaggio dei mezzi è stato spostato alle 7 del mattino, ma avviene senz’acqua. A peggiorare la situazione - riferisce il comitato - contribuiscono anche i gestori dei locali che non rispettano gli orari di chiusura - «alcuni rimangono aperti fino alla mattina» - trasmettono musica ad alto volume fino all’alba e non rispettano il divieto di vendere alcolici dopo le 2 di notte.

Lamentele e disagi che rimbalzano da una parte all’altra della città: dalle Colonne - due giorni fa i residenti protestavano per la proroga dell’isola pedonale - al Ticinese, da corso Garibaldi all’Arco della Pace a corso Como: ama i comitati sono più battaglieri che mai: «Pretendiamo delle risposte».

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