Riccardo Signori
nostro inviato
ad Appiano Gentile
Ormai parla come un grande capo Indiano. Indiano calcisticamente metropolitano. Distilla speranza, saggezza, orgoglio. E voglia di vincere. Ha giocato sulle due sponde, con il derby ha un rapporto non sempre fortunato: spesso cè qualche acciacco che rovina la festa. «Ma stavolta sto bene». Hernan Crespo presenta il certificato di garanzia. Al resto, cioè ai gol, baderà a tempo debito. Se invece pensa al derby, se ne esce con un sospiro da romantico sognatore. «Il derby è sempre bello, provi una sensazione speciale».
Qualunque sia la maglia: Inter o Milan?
«Cè, la differenza cè. Durante lanno si vive la stagione in modo differente. Loro, grazie ai successi degli ultimi venti anni, vivono certe situazioni con tranquillità. Qui cè fame di vittorie, allInter le cose non sono andate come si sarebbe voluto. Cè voglia di conquistare uno scudetto sul campo: può valere la storia di questa squadra. Ma i derby sono tuttaltra cosa: non centrano con la fame di vittorie, con la tranquillità o con la corsa scudetto. Si vivono intensamente».
Cè un derby in negativo che ricorda più degli altri?
«La doppia sfida di Champions, quando giocavo nellInter. Personalmente avevo disputato una bellissima coppa, dopo un infortunio avevo recuperato in tempo. Siamo usciti per due pareggi: difficile da digerire».
Domani è derby, ma martedì sarà Champions da dentro o fuori? Non cè rischio di sottovalutare la sfida col Milan?
«Sottovalutare il derby? Come dire una bestemmia. Non puoi pensare ad altro, anche se ti aspettasse la finale di Champions League. È vero che il Milan è a meno 11 in classifica, ma è sempre uno scontro diretto».
Inter squadra da battere?
«Direi diversamente: tutta la pressione sul Milan. Conosco il loro ambiente, i giocatori, la personalità. LInter ha la pressione di vincere lo scudetto. Soprattutto dopo quello successo in estate. Ma nel derby la pressione è tutta per loro. Non possono perdere, devono vincere. In altro caso sarebbero quasi tagliati fuori dallo scudetto. E per noi sarebbe un bel passo avanti».
Per Crespo, il derby con la maglia dellInter è una rivincita: in estate il Milan lo voleva, ma forse ha atteso troppo?
«Non so se il Milan abbia atteso o meno. Chi non ha atteso è certamente lInter: mi hanno voluto e sono fiero di essere qui. Non cè rinvincita nei confronti di nessuno: a Milanello mi hanno trattato bene, sono rimasto in buoni rapporti. Non è giusto parlarne male, il loro staff medico mi ha rigenerato. La vita continua, ognuno ha fatto le sue scelte. Ora voglio dare il mio contributo allInter. E a maggio tireremo le somme».
A proposito di somme: non si sa se le sentenze sullarbitrato arriveranno prima o dopo il derby. Cosa preferirebbe?
Scappa un sorriso. «A questo punto mi piacerebbe che arrivassero prima di maggio. Vorrei sapere qualcosa con certezza, almeno facciamo i conti chiari una volta per tutte. Per cominciare a guardare la classifica seriamente. Non mi interessa quanti saranno i punti in più o in meno. Ripartiamo anche alla pari, ma deve esserci una data nella quale si dice basta e si comincia a ragionare su una classifica definitiva. Per ripartire bisogna mettere la parola fine a tutto».
Mancherà Adriano: un vantaggio per evitare la pressione del cè o non cè?
«Mi sembra esagerato dire che la sua assenza sarà un vantaggio. Purtroppo Adriano sta passando un momento difficile: può capitare a tutti. Non dimentichiamo che è un ragazzo giovane. Non è mai facile gestire certi problemi. Non è scontato essere abbastanza maturi per sopportare alcune situazioni solo perché sei un fenomeno sul campo, guadagni tanto, hai dimostrato di essere un grandissimo».
Il Milan non dovrà temere Adriano e Crespo cosa teme di più?
«Il Milan ha giocatori che, negli ultimi anni, hanno vinto tanto, si conoscono a memoria. Difficilmente sbagliano le grandi sfide. Però molto dipenderà da noi.
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