Lanalisi della normalità, talvolta ironica nello svelare la banalità dei nostri comportamenti privi di regole etiche che determinano unassoluta mancanza di rispetto per gli altri, è al centro dellopera di Franco Venturini, commediografo, attore, regista teatrale e cinematografico. «Gli affari miei mi annoiano sempre mortalmente, e come Oscar Wilde preferisco quelli degli altri per indagare e mettere in discussione il nostro modo di vivere condizionato da una realtà strumentale prigioniera della pubblicità e dei media».
È questo il suo catechismo che cerca di spiegarci dallalto del palcoscenico del teatro Flavio in via Crescimbeni 19, una bomboniera di 150 posti, perfetta in ogni particolare architettonico. Una personalità controversa e dinamica quella di Venturini, caratterizzata da interessi estetici, scientifici, dalle tensioni filosofiche e religiose esistenzialistiche, da una spiccata attitudine psicologica che cerca di individuare i nuclei problematici con una creatività acuta e riflessiva. La dimostrazione lha data al pubblico più volte nel corso della recente stagione teatrale, con una rivisitazione delle «Tre sorelle» di Cechov, con «La locandiera» di Goldoni e con due suoi drammi, «Lalbergo della donna sbattuta sul tavolo» e «La vera storia di Ettore Majorana». Perché lattore, spiega Venturini, non è altro che «un essere umano che racconta di altri esseri umani».
Il suo lavoro come attore comincia nel 1973 e si sviluppa con laboratori, seminari e conferenze attraverso lEuropa - in Germania a Dusseldorf è stato direttore del Das neue Theatre - fino a creare a Roma una vera e propria nuova scuola, legalmente riconosciuta, per lapproccio al testo e al suo rapporto con lattore: lUniversità dello spettacolo, da cui sono usciti noti attori della televisione.
La programmazione teatrale, che riprenderà in autunno con «la Vedova scaltra» di Goldoni, è sostituita attualmente dalla visione alternata di una trilogia di film serali - domenica pomeridiana - lungometraggi di cui Venturini è sceneggiatore, regista e attore: «Molto divorzio per nulla», che esamina i valori del matrimonio, alletà tua credi ancora allamore, sulle illusioni e debolezze sentimentali e Nulla accade a caso. In questultima pellicola un barbone per protesta contro il mondo incontra casualmente in una pensione, dove entrambi alloggiano, Uccia, una donna dal passato angosciante. Sarà linizio di un rapporto devastante ed esplosivo.
Tre film ricchi di riflessioni intorno alle caratteristiche dellessere umano, concepiti per provocare e riconoscere ciò che altrimenti rimarrebbe inesplorato, naturalmente innescando un trasporto artistico-emotivo. Teatro Flavio, via Crescimbeni 19. Tel. 06.70497905.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.