Pedro Armocida
da Tresigallo (Ferrara)
L'architettura del Ventennio come linfa vitale del nuovo cinema italiano. Sono da poco terminate le riprese dell'ultimo film di Paolo Sorrentino, L'amico di famiglia, girato tra gli scorci di Sabaudia e Latina, ed ecco che un'altra promessa del nostro cinema (ma una certezza da anni a teatro), Andrea Adriatico, al suo secondo lungometraggio dopo il felice esordio con Il vento di sera presentato al Forum di Berlino di due anni fa, sceglie come ambientazione di All'amore assente le linee razionali, eleganti e innovative di Tresigallo, piccolo centro del ferrarese. Da una parte l'architettura di regime dell'Agro Pontino, dall'altra una città di fondazione sui generis, più popolare che monumentale, contrappunto d'una storia di assenze e inquietanti presenze. Dove a scomparire è Andres, redattore dei discorsi di un giovane politico.
A cercarlo arriva in città uno strano investigatore che piano piano si sostituisce all'uomo, andando ad abitare nella sua casa e facendosi assumere nella stessa agenzia di comunicazione retta da Iris, la moglie incinta di Andres. A complicare l'investigazione la scoperta che i due si erano da poco lasciati e che la donna ha una relazione con il politico. E poi gli strani dipendenti dell'agenzia che sembrano sapere più cose di quelle che dovrebbero. Infine l'ultimo discorso scritto da Andres, sulla falsariga dei versi di Walt Whitman, in cui forse si cela il mistero della sua scomparsa. Insomma un noir in piena regola, tra politica e privato, dai toni fortemente melodrammatici. Spiega il regista che ha sceneggiato il film insieme a Stefano Casi e Marco Mancassola: «Tutto nasce da un incontro col libro di Mancassola dal folgorante titolo, Il mondo senza di me. Così è nato il soggetto: c'è uno che sparisce e uno che lo cerca.
Da questo spunto, nello spazio-tempo di un comizio, si sviluppa poi tutta una metafora del mondo contemporaneo». Che non sembra essere il migliore possibile, caratterizzato, fin dalle primissime sequenze, da una pioggia ininterrotta. Un elemento che, racconta ancora Andrea Adriatico alla seconda settimana di riprese, «creerà uno spiazzamento nello spettatore già sviato dal vedere una storia d'oggi ambientata in contesti anni '30».
Girato in digitale ad alta definizione, All'amore assente è frutto di una produzione a basso budget che non rinuncia però a un bel cast, anche originale, con nuove promesse come Massimo Poggio, nel ruolo dell'investigatore, accanto ad attori di lungo corso come Milena Vukotic, la madre malata di Andres. Per la rampante e determinata Iris è stata scelta Francesca d'Aloja, oggi più impegnata come regista.
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