Nomadi «residenti» da un mese davanti al Cimitero di Staglieno

Ora sono insediati - abusivamente, è ovvio - in piazzale Resasco, proprio nell’area antistante il Cimitero monumentale di Staglieno, cioè in una zona riservata al posteggio di sole autovetture (e quindi sottraendone ampiamente la fruibilità a chi ne avrebbe regolare titolo). Sono lì, da settimane, decine di famiglie di cosiddetti «nomadi», in realtà «stanziali». Che - come ha segnalato ripetutamente anche nella Sala Rossa di Tursi il consigliere del Pdl Stefano Balleari - «continuano a stabilirsi ognidove, con i loro camper, molto spesso in barba alle regole e alle convenzioni, quasi sempre a scapito del decoro urbano e della sicurezza dei cittadini. E quel che è peggio - insiste Balleari - è che nessuno sembra mai accorgersene e, di conseguenza, provvedere».
Il risultato è che i cosiddetti nomadi non si schiodano, se non per trasferimenti saltuari, come è accaduto in occasione delle partite di calcio, salvo tornare sul posto più comodo e gradito quando gli «eventi» in zona sono terminati. «I loro camper - insiste il consigliere comunale del Popolo della libertà - abusano del parcheggio, aprono i tendalini, installano all’aperto tavolini, sedie, stenditoi, e propagano insopportabili fetori all’intorno, come è tipico dei nomadi ormai avvezzi ad approfittare dei diritti loro garantiti da questa città».
Se ne lamentano, oltre ai residenti, anche i fiorai locali, gli autisti e i controllori dell’Amt. «È facile - conclude Balleari - intuire l’oltraggio arrecato al decoro della città e, nel caso specifico, al Cimitero di Staglieno, tradizionalmente visitato anche dai turisti. Il biglietto da visita rappresentato da tale genere di accampamento non è sicuramente dei più ricercabili per la promozione di Genova la cui presunta vocazione turistica rimane troppo spesso sulla carta e sulla bocca di qualcuno». Balleari, comunque, non si rassegna: di recente, fra l’altro, ha rivolto interrogazioni e interpellanze in consiglio comunale «per conoscere e approfondire le motivazioni per cui a Genova, contrariamente a molte altre città italiane, non sia ancora stata realizzata un’area-camper, ovviamente custodita, dotata o meno di servizi aggiuntivi quali attacchi elettrici, carico-scarico di acqua, e simili, in relazione al fenomeno del camperismo e al fatto che roulottes e camper di zingari, nomadi, rom ed extracomunitari sembrano sempre trovare sistemazione in ogni angolo della nostra città».


Sul problema si è attivato anche il consigliere comunale, capogruppo della Destra, Gianni Bernabò Brea, che ha rivolto due interpellanze al sindaco, in particolare per conoscere «quanti sono stati i fermi e gli arresti operati nell’arco degli ultimi mesi su soggetti rom, zingari e nomadi, nonché quanti di loro stanno scontando la pena inflitta, e quanti sono i minorenni colti in flagranza di reato».

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