«Non bisogna tollerare più»

Una «deriva» pericolosa che bisogna arginare, perché «in un periodo di tolleranza zero, essere tolleranti su episodi del genere è davvero grave». Renzo Ulivieri preferisce non rispondere a chi lo ha insultato mentre era in tribuna ad assistere a Bulgaria-Italia. Ma certo il tecnico toscano, presidente dell’Assoallenatori, non ha remore a condannare lo «show» di Sofia. E più che vergogna ha provato «dispiacere. Quando vedo le svastiche e tutte le altre cose sento una forte repulsione. Mi cadono le braccia». «Ognuno di noi si deve impegnare, bisogna parlare, altrimenti vengono meno i valori della Costituzione - prosegue l’allenatore - e per fortuna persone come il presidente della Repubblica ce lo ricordano». «Il clima è questo - conclude il tecnico - e c’è bisogno di rinsavire, di riappropriarsi di un modo di pensare civile e umano.

Prendere le distanze anche per noi che operiamo nel calcio non basta più: ci sono situazioni in cui bisogna avere anche il coraggio di andare in controtendenza. Il calcio, a dispetto di quello che a volte vediamo, è un grande mezzo di integrazione».

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