«Non c’è trasparenza. Ci vuole una gara per gli slot»

Arrabbiato? Chiediamo a Gianni Rossi, ad di Meridiana e della controllata Eurofly, che insieme sono il secondo operatore aeronautico italiano, con 750 milioni di fatturato e 6,5 milioni di passeggeri nel 2007.
«Sì, e per due motivi».
Quali?
«Primo: la procedura per la cessione dei beni di Alitalia deve osservare criteri di trasparenza. Ma noi abbiamo da tempo presentato un’offerta per acquisire asset, slot e personale e non abbiamo nemmeno ricevuto risposta».
Forse è presto.
«Lo spero. Ma da quanto si legge già a fine novembre ad Alitalia succederà Cai».
Puntate anche asset richiesti da Cai?
«Non lo so. Le offerte, comunque, sono una cinquantina».
Gli altri hanno avuto risposta?
«Non mi risulta».
Che cosa vorreste acquistare?
«Parti di ricambio, motori e 20-30 slot su Milano Linate, assorbendo contestualmente del personale navigante. Quanto agli slot, rispondiamo anche a un’esigenza del sistema, perché Cai e Air One si troverebbero a operare 120 slot su 150. Non ci sono precedenti al mondo».
Ma gli slot sono cedibili o vanno assegnati?
«Questo è il secondo motivo per cui sono arrabbiato. Mentre aerei e asset sono vendibili dal commissario, gli slot e i diritti di Alitalia sui bilaterali non sono cedibili, perché sono stati acquisiti nel tempo con criteri che riguardavano “quella” specifica compagnia. Oggi è espressamente richiesta una discontinuità che rischia di non essere rispettata».


Che cosa dovrebbe essere fatto?
«Un atto trasparente: il commissario dica che cosa si libera, lo si metta a gara, chi vuole si presenti e vinca il migliore. Se eredita, tout court, quello che vuole, Cai non si presenta sul mercato con la “verginità” richiesta. Enac, Assoclearance, ministero, Iata e Commissione Ue devono esserne consapevoli».

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