«Non cadete nella sindrome da shopping»

Vetrine illuminate e saldi sono un richiamo irresistibile per le vittime della «sindrome da shopping». Una patologia «in forte aumento - secondo il neurologo Rosario Sorrentino -, nonostante i rincari, che miete vittime soprattutto fra le donne, quattro volte più colpite rispetto agli uomini dalla mania degli acquisti, e che rischia di scatenare crisi di ansia in occasione dei saldi». Secondo il medico, si tratta di una forma di vera e propria «tossicodipendenza senza droga», che coinvolge per lo più trentenni o quarantenni, dotate di carta di credito, attente alle lusinghe della moda e particolarmente attratte da scarpe, borse e oggetti di profumeria». Ma in realtà, prosegue l’esperto, tutto è in grado di accendere il desiderio di una drogata degli acquisti: «Davanti alle vetrine sono colte da eccitazione - conferma - ma anche da inquietudine e ansia, che si placano solo dopo che ci si è aggiudicato il momentaneo oggetto del desiderio.

L’acquisto libera, infatti, dopamina nel cervello dei maniaci dello shopping, regalando un senso di soddisfazione e un piacere intenso, ma effimero». Così si torna a casa con un oggetto in più, «in genere inutile, che viene accumulato negli armadi. Una schiavitù che alla lunga scatena sensi di colpa e che ha portato alla rovina economica di molte persone».

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