«Non contate su di noi». Ma su Giorgio Gaber

«Forse sarebbe stato anche meglio, ma noi non avremmo fatto il mestiere che facciamo se un giorno della nostra vita, tanti anni fa, non avessimo incontrato Giorgio Gaber». Parola di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, le ex Iene televisive che dopo il cinema e il festival di Sanremo tornano al primo amore, il palcoscenico, dedicando un intero spettacolo al loro maestro.
Tutto è pronto al Piccolo Teatro Strehler per il debutto nazionale di «Non contate su di noi» la loro incursione nel teatro canzone di Giorgio Gaber e del suo storico coautore Sandro Luporini (da domani al 4 dicembre, biglietti da 18 a 33 euro, per informazioni e prenotazioni telefonare all’848.800340). Top secret fino all’ultimo sono invece i testi dello spettacolo, prodotto anche con la collaborazione della Fondazione Gaber: il duo genovese alternerà monologhi, canzoni e dialoghi tratti dagli spettacoli originali del cantautore e poi rimontati come tessere di un mosaico, ad altri scritti appositamente ad immagine e somiglianza di Giorgio Gaber. «Luca e Paolo riproporranno alcuni pezzi da loro scelti secondo un criterio che non è né celebrativo né cronologico ma semplicemente esistenziale», spiega Dalia Gaberscik, figlia del cantautore che da sempre è impegnata a mantenere più viva che mai l’indimenticabile figura paterna. «Ma vi sarà spazio anche per testi inediti, pensati, scritti e recitati alla maniera di mio padre, con la sua stessa ironia graffiante, che hanno avuto la benedizione di Sandro Luporini. Da domani spetterà al pubblico scoprire quali sono i pezzi storici del teatro canzone e quali quelli di oggi: Luca e Paolo sono stati talmente bravi ad “imitare” mio padre che non sempre sarà facile individuare il finto Gaber da quello originale».
Il risultato di «Non contate su di noi» sarà un ritratto, un po’ inedito e un po’ no, di Giorgio Gaber, di un artista che scopre, giudica, si commuove, si arrabbia, si innamora, si disamora e, soprattutto, continua a cercare, proprio come capitava al cantautore milanese. Ma sarà anche un omaggio al Gaber che Luca e Paolo hanno incontrato un giorno nel camerino di un teatro a Genova. «E’ stato lui a spronarci», hanno sempre raccontato Bizzarri e Kessisoglu. «Siamo stati folgorati dalla sua personalità e dalle sue parole.
Quando ci ha detto: “Non aspettate che il lavoro arrivi, costruitevi piuttosto la vostra strada”, abbiamo capito che dovevamo andare avanti e inseguire il nostro sogno sino alla fine». Ma cosa avrebbe pensato un personaggio schivo come Giorgio Gaber di tutti questi omaggi in suo onore? «Ne sarebbe stato felice -assicura Dalia Gaberscik- Mio padre si sentiva in debito verso il suo lavoro: aveva scelto di esibirsi a teatro, sicuramente più congegnale al suo talento, ma capendo benissimo che così appena poche centinaia di persone potevano ascoltarlo dal vivo.

Uno spettacolo come “Non contate su di noi“ consente di far conoscere la sua musica e i suoi testi anche alle generazioni più giovani che lo conoscono soltanto attraverso i filmati e le registrazioni. E’ un modo per non far perdere la sua memoria. E, per chi lo ha amato, di mantenere sempre vivo il suo ricordo».

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