Roma

«Non decolla il piano commissariale»

Già nel mese di giugno avevo denunciato e reso noto che i contenuti del Piano Commissariale (alla cui stesura, è bene ribadirlo, era stata chiamata anche la Provincia) erano motivo di gravi preoccupazioni per una incipiente svendita del nostro territorio. Costretto a sopportare la realizzazione di una ulteriore discarica, nella quale ricevere i rifiuti prodotti dalla Provincia di Rieti. E senza neanche la pur magra consolazione, per i cittadini contribuenti e tartassati dalla sinistra tassaiola di cui Padoa Schioppa è profeta e interprete, di qualche beneficio in termini di riduzione della Tarsu rispetto ai cittadini di Rieti. Ma, anzi, con la amara necessità di cominciare fin da oggi a chiedersi quale fine faranno le tonnellate di cdr (combustibile da rifiuti) quando non sarà più possibile smaltirle in discarica: forse bruciate in Centrale a Montalto? Avevamo anche detto della incredibile assenza dell’amministrazione provinciale, che tentava (allora) di far passare inosservato questo vero e proprio affronto all’equilibrio ecologico ed economico della nostra terra. Purtroppo, trascorsi appena quattro mesi, dobbiamo dare atto che le nostre amare previsioni erano più che fondate: la presentazione del Piano Commissariale dei Rifiuti, avvenuta in Regione il 18 ottobre, ha confermato le più nere anticipazioni: ampliamento della discarica a Monterazzano, niente termovalorizzatore, cdr che potrebbe anche finire in centrali alimentate a carbone e, dulcis in fundo, nessuna forma di ristoro per i cittadini viterbesi che sopportano il conferimento dei rifiuti prodotti da Rieti.
Una novità, tuttavia, dobbiamo rilevarla: l’assessore all’ambiente Tolmino Piazzai si è affrettato a dare pubblica notizia del proprio timido dissenso sul piano, che «non risolve nessuno dei problemi in essere» e che propone - anche all’occhio più timido - i problemi che avevamo già sollevato mesi or sono. La frittata, però, è ormai fatta; il territorio svenduto; i cittadini gabbati. La domanda che bisogna porsi allora è dove fosse Piazzai in questi mesi; cosa ha fatto la Provincia (e non solo il timido assessore all’ambiente) per evitare il disastro, invece di parlare di strategie di lungo termine ancora di là da venire. E, certo, viene da chiedersi di quale credito goda l'amministrazione provinciale presso la Regione che, pure, dovrebbe essere di centro sinistra.
Domande inutili, ormai: la percezione dei danni creati dal persistente immobilismo di questa amministrazione in campo ambientale è ormai chiara a tutti.

Non ci resta che sperare che vadano presto a casa.
* ex assessore all’Ambiente di Forza Italia

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