Non dite a Uòlter che la sua Urbe lo tradisce

Veltroni ha tentato ieri sera il suicidio lanciandosi dal Colosseo. Non ha retto alla vista delle foto apparse sui giornali romani che ritraevano Woody Allen al Campido­glio ricevuto da Gianni Alemanno

Non dite a Uòlter che la sua Urbe lo tradisce

Veltroni ha tentato ieri sera il suicidio lanciandosi dal Colosseo. Non ha retto alla vista delle foto apparse sui giornali romani che ritraevano Woody Allen al Campido­glio ricevuto da Gianni Alemanno.

In particolare lo ha ferito a morte l’im­magine dei due sorridenti che si af­facciavano dal balcone di Palazzo Se­natorio e salutavano come Alberto e Charlene di Monaco. E poi la terribile notizia che Woody Allen girerà il suo film a Roma da lunedì in ben 69 loca­tion, a partire dal Colosseo. Per consolarlo, gli amichetti gli ave­vano fatto notare che se fosse stato Veltroni il sindaco a fianco a Woody Allen, i giornali compiacenti avrebbe­ro dato ben altra evidenza. Ma Veltro­ni ha sofferto lo stesso e ha singhioz­zato come un vitello al pensiero che dopo una vita dedicata al cinema e dopo aver fatto il sindaco con lo scopo di fare casting e trasformare Roma in un set per accogliere fiction, divi, notti bianche, festival e pop corn, lui va via e arriva a Roma dalla sua amata Ame­rica kennediana e hollywoodiana, il Messia del Cinema e gira il suo film, va in Campidoglio, riceve in dono la lupa e sul balcone tuba col suo rivale.

E non solo.

A Roma Woody suona il clarinetto all’Open colonna, arruola Benigni nel cast, va persino all’ama­tissimo sacrario di Walter, l’Audito­rium, promette ad Alemanno che farà un film positivo su Roma e forse lo presenterà pure al festival del cinema a Roma...
Così Veltroni non ha retto, ha inge­rito sei dvd e si è lanciato nel vuoto. Ma non è mai arrivato al suolo.

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