Caro Claudio Magris, ma come le è venuto in mente di scrivere sul Corriere della sera che «in estate non è il caso di appesantirsi con troppi libri. L’estate, specialmente marina, non è fatta per leggere»?
Da lei non me l’aspettavo questo siluro alla lettura. Si rende conto che formidabile alibi all’analfabetismo da spiaggia ha legittimato, lei scrittore di qualità e gran sommelier di belle letture? Un Paese che non legge, che per tutto l’anno ha la scusa di aver troppo da fare con lavoro, traffico e stress, e magari ha rimandato all’estate l’appuntamento con l’unico libro che leggerà per tutto l’anno, lei lo istiga a disertare la lettura? O crede che gli italiani siano tutti lettori voraci come lei, e se permette come me, in overdose bibliografica, e dunque ad agosto meglio disintossicarsi con un bel tuffo nell’ignoranza salmastra? Non si accorge che con quell’invito lei si adegua al dogma mediatico che d’agosto impone solo granite &frivolezze, tv vuota e demente, vacanza come vacatio mentis ?
L’Italiano medio vive tutto l’anno sotto un diluvio di bombe deficienti, sganciate dalle ditte per il peggioramento della specie. E in agosto che può riparare, lei lo istiga a darsi all’ittica, cioè a farsi pesce.
Proprio ora che finalmente, grazie alla lieve vacuità d’agosto e alla sua vita naturale e corporale, può bilanciare la leggerezza della mente sgombra col peso glorioso di testi che lo fanno pensare. Al mare un libro ti tiene a galla anche se non sei un sughero o anche peggio. E lei riduce la testa all’infradito...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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