Non più solo al cinema: l’auto mette le ali Il decollo è per il 2011

C’era una volta l’auto anfibia: una specie di quadrato con tanto di parabrezza anteriore e tergicristalli ma dotato di eliche posteriori che fendeva, con poco successo, le acque dei mari e dei laghi. Ma i tempi cambiano e la tecnologia pure. Ecco dunque in arrivo l’auto volante, il sogno di molti automobilisti, almeno dei più impazienti. Non c’è dubbio infatti che sarebbe davvero bello, invece di stare in coda, schiacciare un bottone, un po’ come James Bond, e prendere le vie dell’aria. Ora il desiderio potrebbe diventare realtà grazie a Terrafugia (dal latino «scappare dalla terra»), un piccolo costruttore americano. Fondata nel 2006 da un gruppo di ingegneri aerospaziali del Mit (Massachusetts Institute of Technology), Terrafugia ha inventato Transition Roadable Aircraft, la prima auto volante. E, nonostante l’idea possa sembra alquanto bizzarra, la Transition ha ottenuto pure l’omologazione dalle Autorità federali statunitensi, la Faa (Autorità federale per l’aviazione).
Grazie a questo provvedimento un primo modello potrebbe essere messo in commercio negli Stati Uniti già a partire dai primi mesi del 2011.
A dire il vero, il veicolo progettato dal gruppo di ingegneri statunitensi appare più come un piccolo ultra leggero a due posti, in grado di trasformarsi in automobile.
La Transition è lunga 5 metri e 70 centimetri, ossia un po’ di più di una normale auto, un modello medio di solito ne misura circa 4, ma è fornita di ali ripiegabili ai lati (l’apertura alare è di 8 metri e 40 centimetri). E quindi premendo un pulsante la vettura può, spiegando le ali, diventare un piccolo aereo in circa 30 secondi. Poi basta una piccola pista per prendere il volo: in autostrada è tassativamente vietato. Al ritorno si ripiegano le ali e così la Transition diventa larga solo due metri e può trovare posto anche in garage.
Spinta da un motore Rotax da 100 cavalli, in volo è in grado di raggiungere i 185 chilometri all’ora di crociera e ha un’autonomia di circa 740 chilometri grazie a un serbatoio (va a benzina verde) da circa 90 litri. Su strada è meno performante: la velocità si riduce a circa 140 chilometri e con un litro di benzina percorre oltre 10 chilometri.
In realtà, la Transition è un piccolo ultraleggero in grado di andare anche su strada ma per il decollo e l’atterraggio è comunque necessaria una pista. E ovviamente bisogna avere anche qualche rudimento di volo. Dunque oltre alla patente auto, è necessaria anche quella per gli ultraleggeri. Il processo di omologazione di questo mezzo è stato comunque lungo e difficile in quanto è stato certificato sia per la circolazione stradale sia per il volo. E far convivere le due nature non è cosa né facile né scontata. Ma a quanto pare Terrafugia è riuscita nell’impresa. Anche se al modello originale ha dovuto inserire Airbag e altri elementi di sicurezza, che hanno aumentato il peso del velivolo fino a 650 chilogrammi.
Non è dato sapere al momento se sarà esportata aereo anche in Europa dove gli automobilisti dovranno restare ancora per un po’ con i piedi, anzi le gomme, incollati a terra. Ovviamente tanta tecnologia non è propriamente regalata. La polifunzionale Transition costa, infatti, circa 200mila dollari (circa 150mila euro), comunque meno di una Ferrari o di una Lamborghini che costano fino a 350mila euro.
La Transition non è l’unico studio di auto volante. Per il 2012 dovrebbe arrivare in produzione anche la Moller Skycar M400X. Questo modello rispetto alla Transition, può ospitare quattro passeggeri e decollare verticalmente, come il famoso aereo militare Harrier.


Secondo il costruttore, grazie alla cabina pressurizzata può raggiungere i 9mila metri di altitudine e raggiungere i 500 chilometri. Una velocità che su strada si riduce a soli 50 chilometri. La Skycar costa comunque molto più della Transition: il prezzo per l’unico esemplare fino a oggi realizzato è stimato in circa 2 milioni di euro.

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