«Ma non è una risposta alle esigenze dei cittadini»

«Il Prg predisposto dal Comune ha una grave mancanza: quella di non aver individuato le aree da destinare all’edilizia pubblica, non rispondendo in questa maniera alle esigenze dei cittadini, specie di quelli meno abbienti». Parla così del nuovo piano regolatore Luciano Ciocchetti, segretario regionale Udc, durante un convegno organizzato dal partito sull’emergenza abitativa a Roma. «È un piano che si appoggia sempre di più sul principio della deroga e dell’accordo di programma in variante - spiega - senza ricercare una corretta gestione urbanistica dei territori. Ma soprattutto non è stato previsto un solo metro quadrato per l’edilizia pubblica. Ricordo che circa 700 milioni di euro, stanziati dalla precedente giunta regionale di centrodestra, non si sono potuti attivare perché il Comune non ha trovato le aree. La Regione, nella passata legislatura, ha cercato di aiutare il Comune, ma questo ha risposto sempre picche. Abbiamo stanziato ingenti fondi finalizzati all’edilizia pubblica agevolata o sovvenzionata per oltre mille milioni di euro (219,6 per l’attività delle Ater e 849,9 milioni per l’edilizia convenzionata), e gran parte di queste somme hanno riguardato la capitale. La giunta guidata da Veltroni non ha ritenuto però opportuno individuare aree per lo svolgimento dei programmi di edilizia pubblica».
Ciocchetti ha poi lanciato alcune proposte: «Sulla politica abitativa occorre pensare a quartieri, non più ghetto come lo sono oggi, ma integrati dove l’effetto città si realizza coniugando l’edilizia privata convenzionata con quella pubblica e con servizi a scala di quartieri diffusi e sufficienti. A tal fine si dovrebbe prevedere, nei piani attuativi, con una apposita normativa di piano regolatore, la possibilità di edificare insieme all’edilizia privata una quota di edilizia pubblica, con l’utilizzo per ambedue dei comparti dei servizi e delle necessarie integrazioni dei quartieri. Tutto ciò può essere realizzato in tempi adeguati purché si abbia la volontà di affrontare in questi termini la questione, senza rincorrere l’individuazione delle aree per gli interventi di edilizia pubblica nelle aree agricole e con un accordo forte con il mondo imprenditoriale, verso il quale le giunte di sinistra si sono dimostrate, spesso, troppo prone».
«Un fallimento su tutta la linea. Non si può definire in altro modo la politica abitativa e urbanistica portata avanti negli ultimi 13 anni dalle amministrazioni capitoline di centrosinistra». Questo è invece il commento di Dino Gasperini, consigliere nazionale Udc.

Che spiega: «Dopo il fallimento dell’Iloc (Istituto locazioni del Comune), dopo il fallimento dei bandi fatti dal Comune per prendere in affitto case da assegnare a prezzo di mercato, vedi vicenda Tintoretto, arriva un nuovo Prg senz’anima, con numerose mancanze, a cominciare dalla totale assenza di aree per l’edilizia pubblica. Aggiungiamo che scompare lo Sdo e con esso, quindi, scompare la possibilità di delocalizzare gli uffici».

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