NON SEMPRE AMLETO HA IL TESCHIO IN MANO

Gli artisti, si sa, sono piccoli goffi spaventati guerrieri. Pronti ad orientarsi dove tira il vento. Ho conservato la Repubblica del 03 Maggio 2008 perché sapevo che prima o poi mi sarebbe tornata utile. Le elezioni erano passate da meno di un mese ma già tra i cantanti del concertone del Primo Maggio a Roma nasceva una nuova tendenza: «superare le ideologie». Raiz, leader degli Almamegretta dichiarava: «Mai più proclami ideologici da un palco», lo seguiva Caparezza con «Basta con i proclami retorici che non servono a nulla», chiudeva la partita Venditti sdoganando Alemanno «che è più a sinistra di tanti di sinistra». Questo a livello nazionale. Il vento nuovo che soffia da Roma, in due mesi, arriva anche qui, a Genova, dove gli artisti sono in subbuglio da un po': il Summer Festival voluto dal Comune di Genova non piace a nessuno, scontenta un po' tutti. Gli artisti, gli operatori culturali, lo dicono da tempo, a mezza voce; scrivono lettere al Sindaco, tacciono in conferenza stampa ma poi si sfogano con i giornalisti.

Del resto come dar loro torto: il Summer Festival è un minestrone, è semplicemente un titolo che racchiude le tante cose che si sono sempre fatte; non ha un direttore artistico e questo la dice lunga.
Gli artisti, non trovando più sostegno nella sinistra, non trovando (...)

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