«Non si lamentino vip e sportivi E neppure chi predica moralità»

da Milano

Onorevole Ignazio La Russa, la pubblicazione dei redditi sta suscitando un polverone...
«Va fatta una premessa. La legge consentiva la visione di questi dati, che è cosa diversa dall’immissione in rete. Per i politici, invece, non c’erano limitazioni, perché per legge i dati erano già pubblici. Ecco, il resto dei contribuenti è stato equiparato ai politici, e questo può costituire un abuso».
Come si evitano simili abusi?
«Con una riforma della legge che proporremo. Credo che tutti coloro che ricevono soldi dello Stato, siano funzionari di Enti pubblici o a partecipazione statale, oppure azionisti di società quotate in Borsa, debbano essere sullo stesso piano dei politici, e che dunque i loro redditi debbano essere noti a tutti. Chi riceve i soldi dei cittadini non si deve lamentare».
E per quanto riguarda tutti gli altri?
«Beh, su tutti gli altri ho qualche perplessità, ritengo che ci sia da distinguere».
In che senso?
«Sono perplesso rispetto ai privati, non c’è motivo per i normali cittadini che simili dati siano alla mercé di tutti. Diverso è il caso dei personaggi dello spettacolo o dello sport che in qualche modo sono soggetti pubblici e che dunque non dovrebbero avere problemi rispetto al fatto che si sappia quanto guadagnano».
Eppure c’è stato qualcuno che è a metà tra lo spettacolo e la politica che si è arrabbiato parecchio. Mi riferisco a Beppe Grillo...


«E io sto pensando proprio a lui. Chi appartiene a queste categorie e si lamenta può avere ragione dal punto di vista giuridico, ma meno dal punto di vista morale. Chi vuole una politica più trasparente dovrebbe dare il buon esempio...».

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