Non solo musica per 20 giorni di show

Il festival al via dal 23 settembre con la vocalist Antonella Ruggiero. Quattro i palcoscenici impegnati

Ventiduesimo compleanno per «Milanoltre», il festival che animerà la città dal 23 settembre al 12 ottobre con teatro, danza, musica e...oltre. Il direttore artistico Luca Scarlini, al quinto mandato, ha selezionato otto appuntamenti che, attraverso linguaggi destinati alla scena e allo schermo, raccontano un mondo fatto di musica. Quattro i palcoscenici scelti per ospitarli. Oltre al Teatro dell’Elfo e il Teatro i, quest’anno saranno infatti coinvolti anche il Teatro degli Arcimboldi e il Caffè Frida.
Ad aprire la manifestazione sarà «Cantami o diva», un progetto in due momenti creato appositamente, che vedrà cinque grandi interpreti della vocalità proporre la loro idea di una moderna forma di teatro musicale. Il 23 e il 24 settembre toccherà ad Antonella Ruggiero con «Pomodoro Genetico», a Monica Benvenuti che recupera «Giorno di nozze», perfetto esempio del linguaggio disinibito e brillante del dimenticato e grandissimo Gino Negri, e a Francesca Breschi con «Anghelos».
Uno spettacolo che riassume in sé tutte le caratteristiche del festival quello firmato a quattro mani dalla Ruggiero e Roberto Colombo: una base elettronica a tinte forti, poco ritmica, cui si aggiunge la sonorità dell’orchestra d’archi composta da professori del Maggio Musicale Fiorentino. Il tutto coronato dai vocalizzi della cantante genovese e accompagnato da interventi di digital video theatre di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attili. Il 26 e 27 settembre sarà invece la volta di Fátima Miranda con il suo concerto per voce sola «Madrid Madrás Madrid!» e NicoNote con una personalissima «Rhapsody (o alfabeto in sogno)» in collaborazione con il compositore Mikael Plunian.
La sfilata di ospiti internazionali prosegue con il ritorno del coreografo Hofesh Shechter, israeliano di nascita ma inglese d’adozione, che ripropone «Uprising», successo della scorsa edizione, e la sua ultima creazione acclamatissima al Royal Festival Hall di Londra, «In your rooms», di cui firma anche le musiche. Dal Belgio giungono «La petite musette, casquèe» e «Neruda. Quanti anni ha novembre?», ispirato all’ultima raccolta del poeta: «Il libro delle domande». Protagoniste dello spettacolo le note del compositore e violoncellista Jan Kuijen, tra presenze mute e realtà in cartoon. Curioso poi l’appuntamento al Frida con «Etiquette» degli inglesi «Rotozaza»: sarà il pubblico a rappresentare temi da «Casa di bambola» di Ibsen, seguendo le istruzioni comunicate tramite cuffia. Ultimi due incontri con Wajdi Mouawad, tra i maggiori drammaturghi del teatro quebbecchese contemporaneo, e Sylvano Bussotti, che commenta, una sera al pianoforte e l’altra tramite i suoi interpreti, il documento d’epoca «Rara (film)», in cui sfilano tutti i protagonisti della vita culturale della fine degli anni ’60.


«Per il suo carattere internazionale, il festival si pone tra gli appuntamenti più dinamici e interessanti che la nostra città può offrire», ha detto Massimiliano Orsatti, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Identità.

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