«Non sono all’Inter per fare il fenomeno Aspettate e vedrete»

nostro inviato ad Appiano G.

Che Inter sarà? La solita, detta con Gasperini. Cioè? «Piena di polemiche, una cosa che ho notato subito». E qui casca il Gasp. Gli sarebbe bastato leggere i giornali degli ultimi 50 anni (vabbè ne basterebbero dieci) per capirlo. Parte il campionato dell’Inter e nulla sembra più magmatico, non sempre enigmatico. Riparte senza Eto’o e questo è un male, ma con Sneijder e non è detto sia un bene, vista anche la cortese freddezza con la quale il tecnico tratta l’olandesino. «È uno degli attaccanti, uno dei calciatori più importanti a livello mondiale: spero abbia una stagione eccezionale ma, in assoluto, non è quello che se non gioca sono guai». Si, insomma, non è Messi. Ma anche questo si era già capito. Parte l’Inter made in Gasperini, non si sa quanto made in Moratti. Nel fragore di polemiche (ma siamo solo all’inizio) di una confusa campagna acquisti e di qualche svarione da mettere i brividi (caso Forlan), c’è un lontano stridore di insofferenze e pelo ispido dell’ambiente nel confronto del tecnico e della voglia di rivoltare l’Inter secondo le regole e i suoi intendimenti calcistici. Non ci sarebbe nulla di male, se i giocatori fossero adatti alla bisogna. Invece qui Gasperini deve metter da parte qualcuno per gonfiare il soufflè dei suoi schemi, impiegare in modo fantasioso qualcun altro (Zanetti) per evitarsi rogne, andare in contro tendenza con le idee di Moratti («Pazzini deve giocare») per far largo al prediletto Milito.
Chi conosce bene il tecnico, magari gli è pure amico, lo definisce un P2, ovvero “permaloso e presuntuoso“ che non sempre è sinonimo di negatività. E lui, che si deve conoscere o avrà annusato critiche magari preconcette, ieri ha risposto togliendo il dubbio. «Non sono qui per fare il fenomeno, so bene che all’Inter devi vincere e conquistare risultati. Però c’è bisogno di giocare, stiamo parlando sul nulla. Aspettate e vedrete. Mi concedo solo il tempo di queste prime gare. Sono fiducioso di avere una buona Inter». Avendo visto giocare il Genoa va concessa l’attesa. Le prime partite non sono state entusiasmanti. Gasperini ha sottolineato che sono state anche troppo poche. Idee e variazioni hanno convinto pochi. Quella difesa a tre sembra una sorta di autogol che Moratti ha sottolineato. É già arrivato al secondo avviso. Gasp non è fesso ed ha capito. Ed allora ha mischiato le carte. «La difesa a tre è un falso problema, non significa nulla. Meglio parlare di fase difensiva che può essere a quattro, cinque, sei, serve essere duttili. Ultimamente, a livello internazionale, ci sono squadre di rango che la usano».
E qui sembra di ascoltare il Gasperini made in Genoa. Anche l’Inter è una squadra di rango, a livello internazionale, essendo ancora campione del mondo. Ecco, questo è il problema: Gasperini sarà del rango dell’Inter? E l’Inter continuerà ad essere squadra di rango? In Italia è probabile, anche se veder Zanetti in difesa al posto di Ranocchia («Turn over in vista di altre partite») mette dubbi sul futuro: dell’Inter più che di Zanetti, totem difficile da convincere alla panchina. Ma, più prima che poi, il capitano dovrà accomodarsi, se la squadra vorrà guardare al suo futuro. E così per qualche senatore: stavolta non ci saranno Chivu e Thiago Motta per infortuni. «Mentre Maicon sta facendo passi da gigante». E non è escluso che, con il brasiliano, ricompaia la difesa tipica a quattro.
Sarà l’Inter di Forlan? Gasp ne è entusiasta. «Ci ha stupito oltre ogni previsione: è davvero forte». Sarà Inter contro tutti anche nelle polemiche. L’ultima trovata juventina, far escludere i nerazzurri dalle coppe europee, stile Fenerbache, per comportamento antisportivo, non avrà alcuna risposta. E non la merita. Gasperini ricomincerà in panca contro il Palermo, la squadra che ha segnato il suo esonero da allenatore del Genoa. Ha definito il ricordo beneaugurante. Boh! Meglio forse per l’Inter, che ricomincia contro la squadra che le ha fruttato l’ultima coppa 105 giorni fa.
Sarà un’Inter (vedi oggi) con maggioranza argentin-brasiliana in campo, due nazionali che ultimamente hanno ricevuto solo porte in faccia nei grandi tornei.

Basterà l’uruguaiano Forlan, un vincente, a ristabilire l’equilibrio? Nelle risposte ai dubbi la soluzione del mistero. A proposito, sarà l’Inter senza Leonardo in panca: ma è il minore dei problemi. Non tutti i mali vengono per nuocere.

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