«Non sono fuggita dall’assemblea degli studenti al liceo Da Vinci»

di Manuela Cappello*

Poiché il Giornale, a pagina 43 nell'articolo di Federico Casabella «La scuola per i nostri figli è decisa dagli assessori», torna a ripetere che sarei fuggita dall'assemblea del liceo Da Vinci di sabato mattina perché sprovvista di risposte precise ai problemi posti, preciso che innanzitutto non sono fuggita ma che mi sono allontanata perché alle 10.30 dovevo presenziare, in rappresentanza della Provincia, alla commemorazione dell'Eccidio del Castellaccio, impegno comunicato già precedentemente al presidente del comitato genitori e all'assemblea. Aggiungo che nel corso della riunione ho spiegato chiaramente, leggendo i documenti dell'Ufficio Scolastico Regionale e la delibera provinciale, che il piano avrebbe avuto una gradualità di attuazione e che non avrebbe comportato alcuna discontinuità didattica agli studenti già iscritti al Da Vinci, che inoltre non vi sarebbe stata promiscuità tra le scuole perché al Convitto vi sono ampi spazi a disposizione. Ho spiegato che la gradualità sarebbe stata concordata tra l'Ufficio Scolastico Regionale e i Dirigenti Scolastici, una volta conosciuto il numero degli iscritti, e che pertanto l'ipotesi di razionalizzazione presentata all'ultimo momento dal dirigente scolastico dell'istituto Da Vinci non aveva alcun senso.

Concludo che la consigliera comunale Lilli Lauro non solo non aveva alcun interesse personale alla questione in discussione ma, essendo arrivata tardi, non ha sentito ciò che era stato detto precedentemente finendo così per interpretare erroneamente la mia uscita come una fuga.
*Assessore all'Istruzione Provincia

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