«Non sono opere d’arte ma segni di trasgressione»

Achille Colombo Clerici: «Nessun Picasso può pretendere di dipingere i muri senza consenso»

«Non sono opere d’arte ma segni di trasgressione»

Non opere d’arte, ma atti vandalici. In sintesi è la posizione di Assoedilizia sui graffiti.
Lo ha ribadito al convegno organizzato dal Comune Achille Colombo Clerici, presidente dell’associazione che rappresenta i proprietari di casa: «Una convinzione ci è rimasta incrollabile. Questi che vediamo sui muri milanesi non sono opere. Sono segni di trasgressività conseguenti ad atti vandalici. E comunque, se anche si trattasse di opere d’arte, rimaniamo convinti che nessun Picasso può pretendere di dipingere, senza il consenso degli aventi diritto, oggi i muri altrui, fosse anche per abbellirli, domani (perché no, se usiamo la stessa logica) magari le automobili e i volti dei propri concittadini».
Analizzando gli strumenti legislativi a disposizione per combattere il fenomeno, Colombo Clerici ha rilevato l'esistenza di «alcune zone d’ombra nella legislazione vigente che non ha sufficiente operatività a livello sia preventivo, sia repressivo. Le carenze riguardano in particolare: - la procedibilità d’ufficio dell’azione penale fuori dal centro storico, per il reato di imbrattamento quando non si tratti di beni storico-monumentali - il divieto di detenere in luogo pubblico, senza giustificato motivo, armamentari di bombolette e di vernici, soprattutto durante cortei o manifestazioni pubbliche - un valido sistema sanzionatorio». Queste osservazioni supportano ed integrano, in particolare, il ddl 856/2006 presentato in parlamento dal senatore Giuseppe Valditara, con l’appoggio di Assoedilizia.


Il ddl contiene la norma secondo la quale si modifica l’articolo 639 del Codice penale prevedendo pene e sanzioni più severe per chiunque deturpa o imbratta i muri pubblici e privati, gli oggetti di arredo urbano, i plessi monumentali e le cose mobili o immobili altrui: si arriva alla reclusione fino a trenta mesi o alla multa fino a 10mila euro. Il procedimento è d’ufficio, non è quindi necessaria la denuncia-querela dell'ente pubblico o del privato danneggiati.

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