da Milano
Naomi Klein? Una dilettante. Patti Smith? Superata. Adesso cè Annie Lennox, sapete la straordinaria cantante che una volta era negli Eurythmics e da qualche anno viaggia da sola. Ieri, sciccosissima con un bel ciondolo che si insinuava nel décolleté, ha presentato a Milano il suo nuovo cd Songs of mass distruction, pubblicato a fine settembre senza eccessiva euforia delle classifiche. Più che un incontro stampa, il suo è stato un comizio: contro Bush, contro Blair, contro la Chiesa, contro gli editori, contro tutti, mancava solo Berlusconi ma fa lo stesso. Insomma, la solita requisitoria con il solito epilogo, che è lapoteosi del più adolescenziale qualunquismo: sbagliano tutti a meno che non la pensino come me. E vabbè.
Signora Lennox, il suo nuovo cd ha un titolo poco rassicurante. Tradotto in italiano, è Canzoni di distruzione di massa.
«Ma il senso non è letterale. Si riferisce ai grandi problemi del nostro tempo: la povertà, lambiente, le epidemie, i fondamentalismi di tutte le parti possibili. Luomo è un grande creatore ma sa anche essere un bel distruttore. E poi oggi chi è al potere è psicotico. E la stampa non è libera, è controllata dagli editori: certe volte vorrei chiedere ai giornalisti come si sentono a essere parte di un meccanismo del genere. È vero, siamo in democrazia, ma la gente vota e poi si disinteressa».
Va bene, ma lei quali soluzioni propone?
«Io non ho risposte e non rappresento nessun politico. Mi chiedo solo: ma che cosa diavolo sta succedendo? Ho visto che cosa è successo nella mia Gran Bretagna con un uomo (Blair, ndr) che ha accettato la storia delle armi di distruzione di massa e che si è venduto a Bush subendo la sua minaccia fascista: chi non è con me, è contro di me. Un po di libertà viene dal web e dai blog».
Conosce quello di Beppe Grillo, è uno dei più cliccati del mondo?
«No, chi è?».
Un comico che si è inventato il Vaffa Day per mandare politica ed establishment a quel paese.
«Grande idea. Ora dovrebbe farne uno per la Chiesa».
Lei è contro le religioni?
«Non sono contro le religioni in sé, ma non mi piacciono le chiese organizzate. E poi quella cristiana che prende enormi quantità di soldi ma impedisce di usare il preservativo nonostante lAids... ».
Ma perché non diceva queste cose anche 20 anni fa?
«Il tempo aiuta a capire, è difficile che una band giovane possa sentire queste problematiche fino in fondo. Di certo non esiste più la Annie Lennox con i capelli rossi e gli abiti da uomo degli Eurythmics».
A proposito, tornerà negli Eurythmics, con i quali ha venduto 75 milioni di dischi?
«Non credo. Il pubblico lo vorrebbe, ma per ora continuo da sola. Ho appena finito sei settimane di tour negli Stati Uniti e sono esausta».
Ci sono artisti che suonano per due anni di fila.
«Vedo gente come Sting o Elton John e mi chiedo perché lo facciano. Poi mi dico che io ho una vita, voglio seguire i miei figli e non perdermi per strada. Mica posso finire cannibalizzata come negli anni 80. Facevamo un disco. Poi ci chiedevano di fare 65 concerti e noi rispondevamo ok. Poi ancora incidevamo subito un altro disco e così via. Pazzesco».
Verrà in tour in Italia?
«Non ci ho ancora pensato, voglio prendere la vita più tranquillamente. Mi piace cantare in piccoli posti, con un contatto più diretto con il pubblico».
Questo è il suo ultimo album con la Sony Bmg.
«Non so ancora. Di certo mi piacciono da matti i blog e questa sorta di attivismo con il laptop grazie al quale tutti possono essere liberi di esprimere i propri pensieri».
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