Cultura e Spettacoli

Un «Nonino» per gli intellettuali scomodi

Nel corso di più di trent’anni il premio Nonino è diventato un punto di riferimento per la cultura sia italiana che europea. E non soltanto perché premia immancabilmente intellettuali di prima grandezza, ma perché, in ogni sua edizione, va a toccare temi «sensibili», con la precisa intenzione di promuovere i valori tradizionali del mondo agricolo in ambiti più ampi, dando spazio a quei libri e a quei personaggi che incarnano un preciso modo di intendere l’arte e la vita. Il premio, infatti, è nato nel 1975 in un contesto strettamente friulano quando la famiglia Nonino decise di premiare chi avesse studiato o coltivato alcuni tipi di vitigni in via di estinzione. Da quest’ambito il premio si è rapidamente allargato alla cultura in senso lato. Tanto che ormai tra i membri della sua giuria si contano il premio Nobel per la letteratura V. S. Naipaul, lo storico Emmanuel Le Roy Laudurie, lo scrittore Claudio Magris. Per l’edizione 2008 il premio Nonino è andato alla Maison du Journalistes, per la sua opera in favore dei giornalisti perseguitati. Il premio internazionale Nonino per l’opera omnia è stato, invece, attribuito allo scrittore irlandese William Trevor, del premio Nonino risit d’Âur è stato insignito Nguyên Huy Thiêp considerato il maggior scrittore vietnamita vivente. Infine, il premio Nonino «A un maestro del nostro tempo» è stato conferito a Leila Shahid antropologa e scrittrice palestinese che ha dedicato la vita a promuovere la cultura del suo popolo, mantenendosi però sempre molto attenta al dialogo con alcuni dei più importanti intellettuali israeliani.

La consegna dei riconoscimenti avverrà il 26 gennaio alle distillerie Nonino di Ronchi di Percoto.

Commenti