Nord e Trenitalia, binario unico In partenza 174 nuove corse

L’hanno battezzato come il primo esempio di «federalismo ferroviario». Un’operazione che si traduce già dal 6 settembre in 43 corse più per i pendolari,altre ventuno da ottobre e 110 da dicembre, per un totale quindi di 174 entro la fine dell’anno, ossia 5,5 milioni di treni/chilometri annui. Non solo: oltre ad una maggior frequenza il governatore Roberto Formigoni garantisce un vero e proprio «salto di qualità» per il servizio su rotaie, con «più treni e più nuovi, più puliti e più puntuali». Rivoluzione che parte dalla nascita - siglata ieri al Pirellone - di «Trenitalia&LeNord», una società unica (con sede a Milano) incaricata di gestire tutto il servizio ferroviario locale. Una fusione che avverrà per gradi, non a caso anche il nome è provvisorio. Per un anno, Fs e Ferrovie Nord Milano affitteranno al nuovo gestore due rami d’azienda (il servizio regionale di Fs e LeNord) che conferiranno in una vera e propria società autonoma se il test avrà dato i risultati sperati. «Prima di un matrimonio è necessario un periodo di fidanzamento», scherza Formigoni. Per valutare se la coppia ha un futuro, sono stati fissati nel contratto di servizio standard di qualità da centrare al millesimo. In primis: la puntualità, che dovrà migliorare in media del 5% già entro l’inverno. L’accordo tra Fnm e Trenitalia si inserisce all’interno del protocollo d’intesa firmato sempre ieri tra Regione e governo, e che porta a circa 375 milioni all’anno la dote per gestire il servizio lombardo, 110 milioni in più soltanto dal Pirellone, 25 milioni all’anno per tre anni come start up da parte dello Stato. Un’iniziativa promossa dal ministro all’Economia Giulio Tremonti, che si augura che «iniziative così costruttive si possano ripetere su tutto il territorio nazionale». Il viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli sottolinea come l’attenzione del governo «non sia rivolta, come spesso di dice, solo alla grande infrastrutturazione di opere a lunga percorrenza come l’Alta velocità, ma anche al trasporto pubblico locale». Ed è convinto che la situazione per i pendolari «diventerà ottimale in Lombardia quando verranno consegnate le nuove carrozze, entro la fine del 2010». Ricorda infatti che lo Stato ha stanziato di recente a favore delle Regioni 480 milioni per interventi sui contratti finanziari e altri 960 milioni per l’acquisto di nuovo materiale rotabile, e «anche Milano e la Lombardia avranno la propria parte».
Dietro l’accordo, garantisce l’assessore lombardo ai Trasporti Raffaele Cattaneo «c’è l’obiettivo di migliorare il servizio al cliente». E sintetizza in «quattro più» la strategia per arrivare al risultato finale. Più soldi, «con l’investimento annuo che passa da 265 a 375 milioni all’anno». Più quantità e qualità, «con un incremento del 15% delle corse già entro fine anno, un indice di puntualità in aumento del 5%, una diminuzione del 30% per quanto riguarda le soppressioni, una nuova impresa di pulizie, il ritorno dei berretti gialli e di punti informativi, il miglioramento della rete di vendita dei biglietti». E Formigoni dà la sua parola: «Le 174 corse in più al giorno e il miglior comfort saranno a costo zero per i passeggeri, non ci sarà alcun aumento dei biglietti».
Presidente della nuova società, che sarà paritetica, con tre membri del cda nominati da Fnm e tre da Trenitalia, è stato nominato l’ingegner Vincenzo Soprani, amministratore delegato invece Giuseppe Biesuz.

Tra i 500mila pendolari lombardi, i primi a raccogliere i frutti del nuovo accordo saranno ad esempio gli habitué della Bergamo-Treviglio (dal 6 settembre, via al nuovo servizio sperimentale con 16 corse al giorno), della Milano-Lecco (otto nuove corse giornaliere) o della Milano-Seregno (con 8 nuove corse, progressivamente, dal 7 settembre).

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