Nord Est, il 60% per l’abolizione del «Porcellum»

Nel Nord Est l’attuale legge elettorale, il cosiddetto «Porcellum», piace pochissimo. Secondo un sondaggio pubblicato ieri dal Gazzettino, il quotidiano di Venezia, il sistema proporzionale con premi di maggioranza varato dal centrodestra nella scorsa legislatura è bocciato senza appello dal 60% degli elettori del Nord Est e, al contrario, viene apprezzato dal 20%. Un terzo degli intervistati vorrebbe un sistema maggioritario, meglio se misto come il Mattarellum che uscì dalla stagione referendaria del 1991/1993. Il 42% sceglierebbe un sistema proporzionale: nella versione attuale il 15%, in una nuova il 27%.
Ma il sociologo della politica Ilvo Diamanti, che commenta i risultati del sondaggio dalla stesse colonne del Gazzettino, avverte che «l’ingegneria istituzionale alle persone comuni perlopiù sfugge». Ed è logico in quanto, continua Diamanti, si tratta di «materia difficile per gli stessi professionisti della politica». L’unico argomento che può far presa sull’opinione pubblica, e in particolare su quella del Nord Est, è secondo lo studioso «lo stato della nostra Repubblica». Insomma, il prossimo referendum sulla legge elettorale avrà successo soltanto se verrà percepito dall’opinione pubblica come «un nuovo assalto al Palazzo occupato dalla casta dei politici».

In questo caso, avverte Diamanti, «attendiamoci un nuovo terremoto, con epicentro il Nord Est». La scossa, insomma, potrebbe essere simile a quella che provocò, all’inizio degli anni Novanta, la fine della Dc e l’esplosione della Lega, fenomeni che avvennero nel Veneto prima che altrove.

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