«Normali i contatti politici-giornalisti»

«Di fronte alla legge, cosa è più rilevante, che un quotidiano l’abbia violata pubblicando stralci di intercettazioni telefoniche non autorizzate, o il contenuto di quelle stesse intercettazioni, peraltro penalmente non rilevanti?».
È quanto ha domandato in una nota pubblica «Lettera22», l’associazione di giornalisti professionisti che conta più di 700 iscritti nel centro-nord e che ha recentemente lanciato un dibattito interno circa la possibilità di dar vita ad una rappresentanza di categoria alternativa all’Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti che l’associazione considera succube della corrente interna antiberlusconiana della Cgil.
«Non è uno scoop - continua “Lettera22”, che conta sull’appoggio anche di due vicedirettori del Tg1 di Augusto Minzolini, Gennaro Sangiuliano e Susanna Petruni - che i politici telefonino ai giornalisti, è uno scoop che qualcuno se ne meravigli. Siamo sicuri che anche Di Pietro, Travaglio e Santoro si sentano al telefono in privato, ma di questo non ci sarà mai data certezza, visto che certe orecchie sentono bene solo da una parte».


«Ancora una volta - conclude la nota dell’associazione - ma stavolta sembra essere più grave per l’assenza di un’azione giudiziaria notificata agli interessati, si usa un legittimo strumento di indagine come arma impropria di lotta politica, in aperta violazione del diritto costituzionalmente tutelato della comunicazione privata tra cittadini».

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