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Nostra Signora di Chiquinquirá

Nel 1749 un’umile lavandaia venezuelana stava lavando i panni sulle rive del lago di Maracaibo quando vide galleggiare sull’acqua una tavoletta di legno che, pensò, sarebbe stata adattissima come coperchio di quella grande brocca che teneva in casa. Così, la prese e la portò con sé. L’indomani mattina presto si svegliò di botto per via di certi colpi che provenivano dalla brocca in questione. Andò a vedere e si accorse che la tavoletta-coperchio brillava di una luce soprannaturale. Guardò meglio e, con sua meraviglia, constatò che sulla tavoletta era comparsa l’immagine, a lei ben nota, della Madonna del Rosario venerata fin dal XVI secolo nel santuario colombiano di Chiquinquirá. La voce del miracolo si sparse e finì che le autorità decisero di portare processionalmente l’immagine prodigiosa nella cattedrale. Ma, a un certo punto, la tavoletta divenne pesantissima, tanto che i due uomini che la portavano non riuscirono a proseguire. Improvvisamente li colse un’ispirazione: forse l’icona voleva essere portata non nella cattedrale ma nella chiesa appena dedicata a San Giovanni di Dio, fondatore dei Fatebenefratelli. Appena si volsero verso la nuova direzione la tavoletta riprese il suo peso normale e la processione poté arrivare tranquillamente fin dentro alla chiesa intitolata a San Juan de Dios.

Quella chiesa venne elevata nel 1920 al rango di basilica dal papa Benedetto XV. Ventidue anni dopo, il 18 novembre del 1942, si procedette alla solenne incoronazione dell’immagine e quel giorno divenne la festa di Nostra Signora del Rosario di Maracaibo.

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