«Il nostro lavoro sempre più duro» Ieri doppia protesta della Consap

«Il nostro lavoro sempre più duro» Ieri doppia protesta della Consap

«La mancanza di auto nei commissariati, il debito dell’amministrazione per gli immobili, la spesa per i parcheggi e la zona a traffico limitato a carico dei poliziotti». Sono soltanto alcuni dei problemi che hanno spinto il sindacato di polizia Consap a scendere ieri in piazza per manifestare in un doppio sit-in. «Da oggi (ieri, ndr) parte un volantinaggio davanti a tutti i commissariati per denunciare le problematiche che rendono difficile il lavoro del poliziotto», ha detto Francesco Paolo Russo, segretario provinciale Consap che ieri mattina ha partecipato alla manifestazione davanti alla sede del ministero dell’Interno al Viminale mentre il collega Giulio Incoronato era davanti alla sede della questura di via di San Vitale. «In quasi tutti i commissariati esiste una carenza di auto - prosegue Russo -. Le volanti che escono per turno sono ridotte al minimo e c’è anche una carenza di distributori di benzina. A Ostia e Fiumicino non si sa per quale motivo i distributori sono stati chiusi e le volanti per fare rifornimento devono venire a Roma e poi tornare indietro». Russo annovera tra le problematiche anche quelle del poliziotto del quartiere. «Il personale è stato formato a Pescara - aggiunge - ma viene utilizzato per altri fini. Funziona solo nel 10 per cento dei casi. Gli altri agenti vengono utilizzati nei corpi di guardia o a fare presidi davanti a casa dei magistrati o personalità di turno». «Non esce concorso dal 1996 - aggiunge - e il personale in servizio è sempre di meno o più anziano così come sono diminuiti i mezzi ma al contrario aumentano i furti e le rapine».

Piena «solidarietà» al Consap è stata espressa dal capogruppo di Alleanza nazionale alla Provincia di Roma, Piergiorgio Benvenuti, presente davanti al Viminale. «Nonostante i tagli le forze dell’ordine svolgono una attività importantissima - dice Benvenuti - questo governo da una parte taglia le risorse per la sicurezza e dall’altra apre le porte del carcere con l’indulto».

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