Cronache

«Il nostro nemico è la lotta al crimine»

«La vera forza da combattere e da abbattere è la nuova destra moderata dei neo conservatori»

«Il nostro nemico è la lotta al crimine»

Marzia Fossati

Alle 17.30 di ieri pomeriggio l’aula magna del Polo Didattico di via delle Fontane non poteva certo dirsi gremita. Sporadici gruppetti di anarchici convinti, no global d’annata e matricole in cerca di identità, facili prede di chi ha fatto del proselitismo politico la propria missione sulla terra, sonnecchiavano tra le sedie, chi «girandosi» una sigaretta, chi parlottando fittamente e chi fissando il soffitto in attesa dell’annunciata conferenza sulla rivolta nelle banlieues parigine organizzata dai Cobas in collaborazione col movimento studentesco Humpty Dumpty, quello dello slogan «Reddito per tutti, precarietà per nessuno» per intenderci. E quale location migliore, per un comizio politico di estrema sinistra (atto a trovare proseliti nel facile humus degli studenti idealisti) camuffato da incontro culturale, di una sede dell’Università di Genova che, quando non viene «okkupata» ufficialmente, lo è comunque ufficiosamente? Davanti a una platea disomogeneamente distribuita a macchia di leopardo, il rappresentante del Mouvement de l’Immigration et de Banlieues, invitato dal comitato organizzativo a rendere una diretta testimonianza dei recenti accadimenti parigini, è il primo a prendere la parola.
In un italiano incerto, ma colto e comprensibile, il cittadino francese di origini nordafricane (il cui nome arabo non è riuscito a capire nessuno), esordisce con quella che lui definisce una breve introduzione, quasi una sintesi sulla storia dell’immigrazione in Francia dal secondo dopoguerra ad oggi, protrattasi poi fino alle 18.45, mettendo a dura prova la tenuta delle palpebre anche da parte dei più convinti «giottini» presenti all’evento. Per tutta la durata dell’interminabile sermone, atto a comprovare come la colpa di tutto sia alla fine da ricercarsi in un’eccessiva presenza della polizia nei quartieri a rischio, a rincorrersi sono sempre le stesse parole, sempre i medesimi termini usati e abusati dalla notte dei tempi: lotte operaie, rivolte, occupazioni, padroni e proletari, con una new entry: destra moderata. É infatti nella parte centrale dell’assemblea che il tema si fa incandescente, quando il discorso verte sull’attuale classe politica francese e sui suoi possibili futuri sviluppi: «Il vero nemico, la vera forza da combattere e da abbattere, -sentenzia il rappresentante francese del M.I.B.- è costituito dalla nuova destra moderata; sono i neoconservatori che con i loro temi ultraliberali vanno fermati. Perché l’estrema destra non fa paura, non arriverà mai al potere a causa di un’ideologia politica estremista e poco credibile, è il centro destra il vero pericolo». E circa la specifica situazione francese, «esiste il pericolo che Nicolas Sarcosi venga eletto Presidente della Repubblica, -aggiunge- e dato che costui ha fatto della lotta al crimine la propria bandiera promettendo ai francesi legalità e sicurezza, se dovesse vincere le prossime elezioni, sarebbe terribile, se si pensa poi che il suo modello è l’ex sindaco di New York Rudolf Giuliani».
Tocca a Emilio Quadrelli dei Cobas, incanalare il discorso verso una dimensione più «nostrana», rapportando quanto accaduto recentemente nelle banlieues parigine con l’attuale situazione di tensione provocata in Italia da un’ondata migratoria che non accenna a placarsi.

«Lo scenario parigino, a differenza di quanto si pensi, non è poi così distante da quello italiano, visto che anche qui esiste una differenziazione troppo marcata fra un mondo bianco e uno nero, laddove però i colori non stanno a delineare una differenza di pelle quanto di status sociale: i bianchi rappresentano infatti i padroni e i neri la classe operaia, più debole, completamente ignorata dalla classe bianca! Non si può continuare a fingere che i neri non esistano, altrimenti situazioni come la rivolta parigina potrebbero accadere anche qua, è su questo che bisogna riflettere».

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