Anche in Lombardia Forza Italia si prepara alla "battaglia delle battaglie". Nel nome di Silvio Berlusconi. Dopo il via libera del Parlamento alla riforma della giustizia, entra nel vivo la campagna che porterà al referendum. Gli azzurri organizzeranno gazebo e convegni e sono già a lavoro per cercare testimonial nel mondo della cultura, della politica e dello sport per dare voce a tutte quelle persone che hanno subito una disavventura giudiziaria. Che sono stati processati e poi assolti, archiviati o addirittura risarciti.
"In tutte le province lombarde ci saranno iniziative per sensibilizzare sul "sì", ma non vogliamo che diventi un referendum sul governo o sui partiti - spiega il coordinatore regionale di Fi, il deputato Alessandro Sorte - Dobbiamo avere la forza di discutere del merito di questa riforma e far parlare chi ha qualcosa di importante da dire". In Lombardia, annuncia, a guidare la pattuglia dei testimonial ci sarà l'avvocato Serafino Generoso, assessore in Regione alla fine degli anni Novanta e volto della Dc della Prima Repubblica. La sua storia è abbastanza indicativa: quattro processi e quattro assoluzioni piene, perché il fatto non sussiste. Due custodie cautelari, di 10 giorni la prima, di 35 la seconda di cui gli ultimi 21 in sciopero della fame. "Non è vero che le tante assoluzioni stanno a significare che la giustizia funziona. Sono invece la dimostrazione che molti processi non dovrebbero neppure iniziare, perché sono di per sé una pena per gli interessati e per le loro famiglie". Un calvario durato anni e un sospetto che non se ne va mai via: "Vivo a Cassano d'Adda. Un amico la scorsa settimana mi ha detto che in Paese sono convinti che non ho più fatto politica perché ho avuto un'interdizione dagli uffici pubblici - racconta Generoso - Ovviamente non è successo, ma per la gente comune se vai a processo, qualcosa avrai combinato". Alle ultime comunali di Cassano d'Adda "si sono presentati tre candidati che hanno subito un processo penale e sono stati assolti - prosegue Generoso - È il segno che la gente ha capito. ma il clamore delle inchieste non viene cancellato dalla scarna notizia dell'assoluzione". Insomma, questa riforma, con la separazione delle carriere, è "un atto dovuto e non credo ci sia alcun rischio che il pm finisca sotto il controllo dell'esecutivo. Io - aggiunge Generoso - sono disponibile a raccontare la mia storia, ma soprattutto quello che penso perché credo che questa campagna vada slegata dalle vicende personali, altrimenti diventa un amarcord". L'obiettivo è coinvolgere persone non necessariamente vicine alla politica come Fedez che lo scorso giugno, ospite del congresso di Forza Italia Giovani, si schierò contro le intercettazioni che "costruiscono una falsa narrazione e mistificano la realtà con una facilità incredibile". Finito al centro dell'indagine sulla curva del Milan pur senza essere indagato, il rapper sottolineò l'esistenza di un reato, quello della violazione del segreto istruttorio, dal quale "non ci si riesce a difendere". L'obiettivo degli azzurri è anche far emergere tutte le contraddizioni che ci sono nel Pd, specie di tutti quegli esponenti che in passato hanno sempre sostenuto la separazione delle carriere. "Nelle prossime settimane - fa sapere il consigliere regionale Giulio Gallera - costituirò un comitato per il sì intitolato a Enzo Tortora. Gireremo il territorio per difendere una riforma che ci porterà ad avere una giustizia giusta. Parleremo dei casi più eclatanti e leggerò i brani del libro di Palamara da cui si evidenzia lo strapotere delle correnti".
Per l'assessore regionale e consigliere milanese Gianluca Comazzi, "Forza Italia ha combattuto per anni questa battaglia, spesso controcorrente: finalmente si mette fine a un sistema che troppo spesso ha confuso giustizia e giustizialismo, condizionando la vita politica e civile del Paese. Questa riforma restituisce equilibrio, garantismo e rispetto dei diritti di tutti i cittadini ed è il segno concreto dell'eredità di Silvio Berlusconi".