Ormai è ufficiale, il trotto italiano è sul tetto del mondo e l'ennesima conferma è giunta domenica dal sud-ovest della Francia, con il successo di Igor Font a Beaumont de Lomagne, contro i più forti trottatori anziani europei. Una vittoria che segue quella dell'Encat a Milano ed il secondo posto, con qualche rimpianto, nel Criterium de Vitesse a Cagnes sur Mer.
Insomma dopo Equinox Bi ed Exploit Caf, abbiamo in squadra un altro fuoriclasse, capace domenica di battere sia Opal Viking, uno svedese volante che vince grandi premi come caramelle, che Offshore Dream, plurivincitore del Prix d'Amerique. Lo ha fatto con il piglio del più forte, andando subito al comando e controllando la corsa senza patemi, in un ippodromo dove si viaggia a mano destra.
Sono finiti, almeno a livello sportivo, i tempi delle vacche magre, delle nette sconfitte oltralpe. Oggi le nostre frecce tricolori puntano sempre più spesso i van in direzione della Francia, colpiscono duro tornando in patria con scalpi eccellenti e tanti euro in più sul conto corrente. Ogni anno che passa il nostro allevamento sforna infatti campioni in serie, capaci di riaccendere il mito di sua maestà Varenne. La star di Vigone però non è out dalla recente storia del trotto, anzi. Una volta appesi al chiodo i ferri dorati da corsa, si è scoperto essere un montatore di prima categoria e generatore di fenomeni. I suoi figli volano sulle piste con lo stesso incedere del babbo.
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