Cronaca locale

In una notte 29 sanzioni e sette arresti

DE CORATO «Viados spesso violenti, ma è difficile rimpatriarli perché il Brasile non collabora»

Sette viados clandestini fermati e 29 multe di cui 28 ai danni di lucciole e transessuali e una a un cliente. Sono i risultati dell'operazione organizzata nella notte tra giovedì e venerdì dalla Polizia locale, che si aggiungono alle 5mila sanzioni già elevate dalle forze dell'ordine dal 4 novembre scorso, quando cioè è entrata in vigore l'ordinanza anti-prostituzione del sindaco Letizia Moratti. L'ultimo blitz ha portato nel complesso al controllo di 70 persone e 20 veicoli. Le strade più battute dai viados sono risultate piazzale Lagosta, via Cardano, piazzale Accursio, viale Murillo, viale Lunigiana, via Sammartini, largo De Benedetti, via Pola, viale Abruzzi, via Brembo, viale Toscana e via Spadolini. Due dei viados trovati senza documenti, di 22 e 26 anni, erano stati già arrestati e condannati a 25 giorni di carcere per non aver rispettato un decreto di espulsione. Sono stati quindi rilasciati. Il 26enne, che ha tentato anche di aggredire gli agenti, era già stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
Tra i 28 multati invece dieci sono viados brasiliani e le altre prostitute di cui dieci della Romania, cinque italiane e due albanesi. All'operazione hanno partecipato anche due unità cinofile, pronte a intervenire nel caso di controlli anti-droga che però non si sono resi necessari. Da novembre la sola Polizia locale ha multato 2.212 prostitute e 560 clienti, per un totale di 2.772 sanzioni da 450 euro per chi paga subito e 500 euro per chi se le fa recapitare a casa. Come commenta il vicesindaco, Riccardo De Corato, «la prostituzione a Milano, grazie all'ordinanza emessa dal primo cittadino, si è resa più “rarefatta”. E le 100 vie maggiormente battute sono scese a una cinquantina con una minore presenza delle lucciole. I viados costituiscono una sorta di “zoccolo duro”. Si tratta spesso di clandestini, anche violenti. E per i quali abbiamo difficoltà nel rimpatrio, visto che il Brasile collabora poco. Tanto che recentemente il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha auspicato una stipula di accordi».
L'altro fronte caldo è quello invece della prostituzione femminile proveniente dalla Romania. Su 1.500 lucciole presenti a Milano circa il 50% sono infatti romene. Anche per questo, secondo De Corato, «per dare ancora più incisività alla lotta alla prostituzione si potrebbe operare come ha fatto la questura di Roma. Di recente ha infatti rimpatriato una prostituta romena di 26 anni, più volte multata e identificata, per motivi di sicurezza pubblica. Sarebbe un colpo non indifferente al fenomeno». Un passo che a Milano non è stato ancora compiuto, anche se nel 2008, secondo i dati della prefettura, sono stati 35 gli allontanamenti di romeni per motivi di pubblica sicurezza, di cui 32 con riaccompagnamento alla frontiera per comportamenti che costituiscono una minaccia ai diritti della persona.

«Anche alla luce di questi dati - conclude De Corato - si potrebbe pensare di rendere più agevoli i rimpatri delle prostitute straniere comunitarie, soprattutto se recidive».

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