«La notte è troppo piccola per noi!», esordisce ridendo Claudio Proietti, direttore del Paganini, presentando l'imminente notte bianca al Conservatorio in occasione della Festa Internazionale della Musica. «E troppo piccolo è anche il nostro istituto, che non riesce a contenere tutte le iniziative che ci frullano in testa; senza contare che non tutti i genovesi sanno dove siamo ubicati, fisicamente parlando». Eh già, perché il Paganini, collocato nella splendida Villa Bombrini di Albaro, rimane nascosto nel verde del parco, splendido pure lui, e se non ci fosse una targa fuori dal cancello, non si noterebbe neppure per sbaglio. E allora ecco il perché del titolo di questa nona edizione della Notte Bianca, dalle 10 di giovedì 21 alle sei del mattino di venerdì 22: «Noi e Genova». Come dire che il Paganini c'è, vive, pensa e soprattutto suona: per i musicisti e per chi musicista non è, ma che ha voglia di divertirsi ascoltando e respirando buona musica. Non solo classica, per di più.
Il calendario della manifestazione è ghiotto assai e comprende concerti, naturalmente, ma anche attività differenti - in primis l'esilarante trofeo Samovar, partitone di calcio docenti/allievi - che coinvolgono diverse realtà cittadine, tra cui anche i giovani artisti dell'Accademia Ligustica. Con il solito dulcis in fundo della colazione offerta dai commercianti della zona, focaccia e caffè per tutti i nottambuli più accaniti. Si parte al mattino passando per il pomeriggio danzante e per arrivare al «by night», dalle 20.30: buffet della Consulta degli Studenti e poi concerti per tutta la notte, con musica classica, elettronica, folk, jazz, musical, reggae, giochi di improvvisazione, scambi di idee ed esperienze.
La notte bianca di Paganini tra calcio e note
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