La notte «brava» di Emanuele Filiberto

La notte «brava» di Emanuele Filiberto

Novella Eva

Notti magiche e tutte genovesi per Emanuele Filiberto di Savoia, simpatico rampollo di nobile casato. Solo menu di casa nostra, per fortuna, e qualche buona bottiglia di vino doc per questo simpatico ex play bloy.
Una notte che è iniziata al «Noodles» di Luana e Maurizio Beltrami e che si è conclusa allo «Jasmine», dove Filiberto ha suonato, cantato e si è divertito a fare anche il »Dj» di lusso.
Luana quando ha visto entrare il principe ha avuto un sobbalzo: lui l’ha salutata con garbo, molto nobilmente e le ha detto: «Sono qui perché mi hanno detto che si mangia divinamente».
Nessuna scorta, ma piena libertà di movimenti. Al suo fianco nessuna bella donna, ma solo amici cari genovesi. Insomma: una notte tipo «Amici miei», risate, battute, simpatia, molta nobiltà di comportamento. Il principe ha assaporato leccornie niente male, preparate dalla cucina del «Noodles», è rimasto affascinato dall’atmosfera tipica di «C’era una volta l’America...», ha sorriso spesso alla bella e selvaggia Luana. Con gli amici ha cantato fino alle ore piccole insieme all’orchestrina del locale. Dice Luana: «Che personaggio simpatico e, debbo dire, anche affascinante».
Durante la giornata aveva visitato il Nautico, uno sguardo attento agli yachts più eclatanti e soprattutto ai motoscafi d’alto bordo. Il principe è un appassionato di barche.

Si è mosso per la città su una vecchia «Polo», arrancante, tipica dei giovani un po’ scapestrati, che vogliono divertirsi piacevolmente, senza tanti riti. Una notte dunque da principe borghese. Come uno dei tanti: «Elegante - ha spiegato Luana - ma uno di noi. Davvero simpatico».

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