Milano - Due fratelli assassinati: lei, 21 anni, nuda sul letto con un sacchetto di plastica in testa, lui, un anno più giovane, abbandonato per strada, crivellato di coltellate e avvolto in un lenzuolo. In mezzo un loro coetaneo, fidanzato della ragazza (o forse ex), che si presenta in commissariato raccontando una storia confusa. Troppo confusa per non essere trattenuto, interrogato fino alla confessione. «Li ho uccisi io, ma non so perché. Prima ho accoltellato lui, poi ho raggiunto la sorella nella sua abitazione, le ho confessato l’omicidio, l’ho immobilizzata, violentata e quindi soffocata con un sacchetto di plastica».
È la tragica fine di uno strano rapporto che si era creato tra Riccardo Bianchi, 21 anni, e Ilaria e Gianluca Palummieri. I tre studiano infatti nella stessa scuola, i due maschi sono legati da fraterna amicizia e a un certo punto quasi per forza d’inerzia Ricky e Ila, come si firmano su Facebook, si mettono insieme. Una relazione che prosegue tra alti e bassi, i due si prendono e lasciano due o tre volte. Un mese fa la rottura definitiva. Anche se Riccardo e Gianluca continuano a frequentarsi.
Ieri nel cuore della notte Bianchi si presenta al commissariato Bonola, estrema periferia di Milano, accompagnato dai genitori e con una leggera ferita da taglio alla gamba destra. «Ieri sera mi sono addormentato a casa della mia fidanzata. Poco fa mi sono svegliato e l’ho trovata morta». Spaventato sarebbe tornato a casa avrebbe raccontato tutto al padre e alla madre che lo portano alla polizia. Gli agenti si precipitano in via Gozzoli 160 e trovano la ragazza nuda sul letto, i polsi legati, un sacchetto di plastica in testa, appena sollevato dal volto, delle ecchimosi sul corpo. Il tempo di iniziare gli accertamenti e alle 7 da Rho, una quindicina di chilometri, arriva la notizia del ritrovamento di un corpo, crivellato da almeno venti coltellate a pancia e torace, avvolto in un lenzuolo. È Gianluca.
In Questura arriva anche il pm di turno e il ragazzo finisce sotto interrogatorio. Nel frattempo gli investigatori scavano nella vita dei tre ragazzi. I Palummieri sono arrivati qualche anno fa a Milano da Lodi, per sistemarsi in via delle Acacie, sempre zona nord ovest. I rapporti tra i genitori sono molto tesi e quando l’anno scorso muore la mamma, i ragazzi, che non andavano d’accordo con il padre, si trasferiscono in un trilocale di via Gozzoli. Per mantenersi Gianluca si impiega come assicuratore, Ilaria si inventa barista all’«Alexandre», un pub del centro. Entrambi studiano al Moreschi dove incontrano Riccardo. Anche lui vive in un complesso alla periferia, non distante dai fratelli Palummieri, insieme ai genitori, due tranquilli impiegati. «Un giovane modello, alto, magro. Quando passava davanti alla portineria aveva sempre un sorriso. So anche che era molto attaccato ai nonni, a cui portava la spesa» racconta la custode. Bocciato l’anno scorso alla maturità, decide di ritentare studiando alle serali. Per poter nel frattempo lavorare e non pesare sulla famiglia. Per un periodo spilla birra insieme alla fidanzata all’Alexandre, poi commesso in un negozio di abbigliamento.
Ma la relazione prosegue a singhiozzo. «Si saranno lasciati almeno due o tre volte. Lui era strano, non legava con la nostra compagnia, lo vedevamo molto di rado» spiega Valentina, 18 anni, amica di Ilaria. E infatti un mese fa si lasciano definitivamente. Anche se Riccardo non interrompe completamente i rapporti. Un barista di via Gozzoli, ricorda di averli incontrati un paio di giorni fa proprio mentre si davano appuntamento per la serata. E qui inizia il racconto di Riccardo: «Siamo stati in giro, abbiamo bevuto moltissimo, poi ci siamo diretti a Cesano Boscone (comune dell’hinteland, ndr) per trovare un’amica. Poi non so cosa sia successo, cosa mi abbia preso: l’ho accoltellato. Non ricordo dove ho trovato la lama e dove l’ho poi gettata». E in effetti sul punto indicato la polizia trova macchie di sangue. «Quindi ho caricato il corpo nel bagagliaio e sono andato da Ilaria. Ho confessato il delitto, l’ho legata, violentata, e verso le 18 soffocata.
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