La notte di Galliani

A tavola, con Marzullo, Braida e tanti altri, Adriano Galliani cantava a squarciagola l’inno dedicato dalla curva sud al brasiliano triste di Madrid. «Siamo venuti fin qua per vedere segnare Kakà». In quel clima goliardico, seguito alla tenera notte milanista, non poteva esserci spazio per un romantico annuncio. Semmai solo per una frase del repertorio classico di Gigi Marzullo prestato a Galliani per l’occasione: «Meglio aver amato e perduto che non aver mai amato». L’amore perduto è Kakà, rilanciato dalla presenza in tribuna dell’ingegner Bosco Leite, papà di Kakà e suo manager. «Dovete chiedere a Galliani se Kakà può tornare» la risposta che ha fatto il giro di tv e redazioni.
«Al momento non ci sono ipotesi di un ritorno di Kakà e con l’ingegner Bosco non abbiamo parlato di Riccardino» il successivo aggiornamento sulla vicenda offerto ieri pomeriggio a pochi metri dalla nuova sede del Coni milanese, con Petrucci e Pagnozzi a fare gli onori di casa. Galliani e il Milan devono rimanere sintonizzati sul duello scudetto, di Kakà torneranno ad occuparsi in estate, magari fino al 31 agosto, nella speranza di riuscire a piazzare lo stesso colpo riuscito con Ibrahimovic, strappato a prezzo di saldo al Barcellona. È vero, c’è il Rubin che offre 40 milioni fanno sapere da Marca, il quotidiano più vicino al real e a Florentino Perez ma quelle cifre contano come una scartina a tressette perché fondamentale per il trasferimento è il consenso dell’interessato. E Kakà, lo ha detto Bosco, lo ha ripetuto la mamma, lo ha sussurrato anche la moglie, è disposto a tornare solo a Milano, alla vecchia residenza di Milanello, nonostante la presenza di Leonardo sull’altra sponda del Naviglio.
«Ce lo giocheremo in tre lo scudetto e ce lo giocheremo nelle prossime 11 partite. Tra noi e il Napoli la differenza è solo dei due scontri diretti, segno che con le altre squadre abbiamo fatto gli stessi risultati» è il ragionamento di Galliani, diplomato geometra ma studioso di classifiche e di flussi di risultati. Prima di richiamare alla sua tavola anche Allegri, nel frattempo a cena nei pressi di via Marghera, Galliani ha discusso a lungo anche di mercato con altri sodali. Con Pradè, della Roma, per esempio è in via di definizione l’intesa su Mexes. A Preziosi ha spedito un bacio in diretta dalla tribuna d’onore di San Siro dopo il secondo gol di Boateng che ha steso il Napoli.
L’entusiasmo di Galliani, probabilmente, era conseguenza diretta di un altro risultato positivo ottenuto ai margini di Milan-Napoli, con riflessi interessanti sulla prossima battaglia del grano, il rinnovo dei tanti contratti in scadenza.

La presenza (molto stabile) di Van Bommel a centrocampo (sarà riconfermato) e la maturazione di Boateng possono allontanare definitivamente Seedorf dal prossimo Milan e rendere lo stesso Pirlo meno indispensabile. «Siam venuti fin qua per vedere segnare Kakà»: quando Galliani cantava dalle parti di piazzetta del Carmine, la notte era ancora lunga.

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