Le notti folli sono un ricordo: gli artisti vanno a letto presto

Le notti folli  sono un ricordo: gli artisti vanno a letto presto

(...) si alternano i duetti, Massimiliano Gaia - 33 anni di Tortona - si siede al tavolo di una pizzeria del centro e ordina una pizza. Sembra un cliente come tanti, all'improvviso si alza e minaccia di farsi esplodere come un kamikaze mostrando una cintura con alcuni fili elettrici in evidenza. Prende una ragazzina di 12 anni per il braccio e urla frasi sconnesse, ma Massimiliano è solo un uomo con problemi psichici e le forze dell'ordine, intervenute subito, non ci mettono molto a riportare la calma. Quello che sembra un ordigno è in realtà un videogioco «Game Boy» avvolto nel nastro adesivo e collegato a un caricabatteria per cellulari. Per l'uomo qualche piccolo precedente per guida senza patente e ora lo stato di fermo dei carabinieri con denuncia per procurato allarme e violenza privata. Male è andata anche al titolare della pizzeria perché nel fuggi fuggi alcuni clienti hanno «dimenticato» di pagare il conto: danno stimato mille euro.
Mitomania a parte, l'edizione 2008 del Festival non sarà ricordata per la vita notturna. I party e gli showcase di case discografiche e artisti sono solo un ricordo. Boccaccio, Odeon, Nabila sono alcuni tra i nomi storici del divertimento notturno della città matuziana, discoteche in cui la settimana del festival si respirava un'atmosfera particolare, allegra e frizzante a qualsiasi ora. Oggi quei locali non esistono più e anche il modo di affrontare la notte è diverso: Frankie Hi-Nrg - portavoce della cultura hip-hop in Italia - ogni sera va a nanna prima dell'una perché «alle 9.30 devo curare il mio blog», mentre Tricarico - l'artista più eclettico e controverso - canta di un ragazzo che vuole abbandonare la vita spericolata a cui è abituato per trovarne una normale. E intanto le storie sulle notti sanremesi di Vasco Rossi nel 1983 sono diventate leggenda. Altri tempi, altra mentalità.
Giovedì notte ci ha pensato Paolo Meneguzzi a proporre la prima festa ben organizzata, bella da vedere ed emozionante nei contenuti. Ha presentato il suo nuovo album a discografici, giornalisti e «colleghi di palco». Nella cornice del Victory Club, gli addetti ai lavori con più Festival di Sanremo nel curriculum non hanno potuto fare a meno di ricordare quando tutte le notti della settimana la storia si ripeteva di locale in locale. Per quest’anno la serata di Meneguzzi sarà ricordata come la prima e unica in linea con la tradizione. Invece, nella domenica di vigilia alle 2 sembrava ci fosse il «coprifuoco artistico», i pochi locali aperti erano deserti. Fino a mercoledì, movimento sottotono e qualche festa sparsa qua e là non hanno certo brillato per iniziativa. Perfino il weekend non ha in programma party di grande spessore.
Anche piazza Bresca cambia pelle. Luogo di culto per palati fini, posto in cui si concentrano i ristoranti più esclusivi e più frequentati durante la kermesse canora, quest'anno sfregiata da musica ad alto volume con improponibili concerti heavy metal. Tutto questo contribuisce ad allontanare cantanti, discografici e fans verso altri lidi.

Quella che veniva considerata una piazza calma e tranquilla in cui rifiatare è diventato un altro posto in cui sfogare volumi e urla al microfono.
Tra le note positive, Casa Sanremo al Palafiori. Un ambiente soft-chic riservato ai privilegiati muniti di pass. Un’isola felice per artisti e discografici. Fino alle 2 al massimo, poi tutti a nanna.

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