Nove arrestati su 10 sono stranieri irregolari

Marcello Viaggio

«Nel centro di Roma, il 90 per cento degli arrestati in flagranza di reato è costituito da stranieri, quasi tutti clandestini». È quanto ha detto il prefetto di Roma, Achille Serra, alla conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, che si è tenuta ieri a Palazzo Valentini a Roma. «È innegabile lo stretto rapporto fra l’andamento dei reati e l’immigrazione irregolare. L’unico strumento per contrastare il fenomeno è il Centro di Permanenza temporanea, di cui tanto si discute - ha aggiunto Serra -. Bisogna battere al momento su questo tasto, in attesa di misure alternative votate dal Parlamento. Anche la regolamentazione dei 27 campi nomadi, secondo il modello di accoglienza del Comune, produrrà effetti positivi, per scongiurare possibili fenomeni di razzismo e xenofobia». Stando ai dati statistici della Prefettura, a Roma sono in leggero aumento i borseggi e i furti in appartamento, in calo quelli d’auto. Diminuiscono le rapine e i reati gravi. Spiccano fenomeni criminali come l’usura e l’estorsione («la denuncia di tali reati dà la possibilità di pervenire a risultati positivi al cento per cento e questo perché nel Lazio, su questo fronte, sembrano cimentarsi gruppuscoli di basso profilo delinquenziale e organizzativo») «tipici» della Capitale e, secondo la prefettura, «le infiltrazioni mafiose sono ben lontano dall’essere radicate». Le occupazioni abusive hanno assunto, invece, dimensioni «preoccupanti» con 27 immobili occupati da 1.500 nuclei familiari, 31 locali occupati dai centri sociali (sottinteso abusivamente), altri 2.600 alloggi comunali occupati in modo spontaneo. Tanto che Serra ha parlato di una «vera emergenza abitativa a Roma». Il sindaco Walter Veltroni, da parte sua, ha ribadito la necessità di rafforzare gli organici delle forze dell’ordine: «Roma riesce a garantire una elevata sicurezza, a parte gli scippi, ma occorre aumentare le forze dell’ordine - ha detto -. Per quanto riguarda l’emergenza abitativa e l’usura è indispensabile un sistema bancario più flessibile, che garantisca prestiti e mutui a più ampie categorie sociali». Prefettura e Comune, infine, hanno deciso come risolvere il problema abitativo dei 250 immigrati sgomberati dalla polizia il 27 gennaio da uno stabile dell’Enasarco che avevano occupato per qualche giorno. «La soluzione adottata - ha spiegato Serra - è la locazione, da parte del Campidoglio, dello stabile da cui i rifugiati erano stati sgomberati». Si tratta di un edificio in via Arrigo Cavaglieri, alla Romanina, X Municipio. Nell’arco di 24 ore, al massimo nella odierna mattinata, sarà consegnato dal Comune ai 250 «rifugiati politici». Gli stranieri sono sudanesi, etiopi, somali, giunti a Roma «muniti di permessi umanitari». Tre settimane fa in corteo avevano raggiunto Palazzo Valentini chiedendo un tetto sotto cui alloggiare. Il Prefetto si era impegnato a trovare una soluzione. Non esclusa quella clamorosa della «requisizione» di immobili sfitti, sull’esempio di quanto fatto da Medici, minisindaco del X Municipio. «Ma senza deroghe, solo una tantum» ha precisato ieri Serra. Dopo la decisione di ieri, i 250 stranieri saranno sistemati in affitto a spese del Comune.

Una soluzione che però non convince affatto il gruppo capitolino di Alleanza nazionale: «Una decisione del genere andrebbe prima discussa in consiglio comunale - afferma Sergio Marchi -. Ancora una volta, invece, chi regge il Campidoglio penalizza le famiglie in attesa da anni nelle liste regolari».

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