Novembre nero per l’Europa E l’Italia è il fanalino di coda

Uno spettro si aggira per l’Europa: la recessione dell’auto. È stato un novembre nero per tutti i mercati, con l’Italia fanalino di coda: -9,2% contro il calo medio del 3% nell’area euro, corrispondente a poco più di un milione di immatricolazioni. Ed è proprio la drammatica situazione in cui versa il nostro mercato, «punto di riferimento del gruppo» secondo il Lingotto, la causa principale del cattivo risultato segnato a novembre in Europa dal gruppo Fiat, con un calo dell’11,7% rispetto ad un anno fa ed appena 67.640 vetture vendute. Simile il risultato degli 11 mesi: 886.178 immatricolazioni ed una flessione dell’11,8 per cento. La quota di mercato, invece, si è attestata al 6,3% contro il 6,9% del mese di novembre 2010, mentre nel consuntivo annuo ha segnato il 7%, contro il 7,9% dell’anno scorso.
Da Mirafiori sottolineano anche che in Germania Fiat Group Automobiles ha venduto negli 11 mesi quasi 93mila vetture, con volumi in crescita del 4% ed una quota del 3,2 per cento. D’altra parte, la Germania - rende noto l’Acea, associazione europea delle case costruttrici - rappresenta l’eccezione alla regola, unico Paese europeo dove il mercato auto ha chiuso novembre in crescita: +2,6%. In particolare il brand Fiat, che globalmente in Europa ha ceduto il mese scorso il 16,3%, negli 11 mesi ha venduto in Germania oltre 75mila vetture, il 2,5% in più di un anno fa, per una quota del 2,6%. E la strategia «internazionale» di Marchionne paga anche altrove. In Olanda il Lingotto ha visto crescere le vendite del 16,9%, per una quota del 6,7 per cento. La Panda in Europa è sempre al top del segmento A, seguita dalla 500, mentre il brand Lancia/Chrysler (a novembre +21,8%), «oltre all’exploit nel Regno Unito (+568,6%)- ricorda Fiat Group - il mese scorso ha segnato forti crescite in quasi tutti i principali mercati: +13% in Italia, +80,2% in Germania e +41,6% in Francia». Ma il vero boom lo fa Jeep (+84,5% a novembre e +63,6% negli 11 mesi). Frena Alfa Romeo (-16,7%) che però, sottolinea il Lingotto, «nel progressivo annuo aumenta le vendite in tutti i principali mercati europei: +14,6% in Italia, +26,1% in Germania, +24,7% in Francia, +41,2% nel Regno Unito e +39,8% in Spagna».
Tra i principali brand europei, quasi tutti in calo con l’eccezione di Volkswagen (+13,1%), oltre a Fiat a soffrire di più sono Peugeot (-18,9%) e Opel (-10,7%).
Così, nel 2011 il mercato europeo si chiuderà, stimano gli analisti di JD Power, con 200mila vetture in meno rispetto all’anno precedente: 12,8 milioni contro i 13 milioni del 2010. E nel 2012 si scenderà ancora: fino a 12,6 milioni.
E tutti i principali osservatori del settore invocano politiche europee di sostegno all’economia reale, senza le quali la recessione - dicono - diventa un rischio molto concreto. Con ripercussioni «che saranno rilevanti- rileva il Centro Studi Promotor GL events - anche per il mercato automobilistico del continente e ciò mentre nel mondo continua la crescita dell’auto nei mercati emergenti».

Così la pensa anche l’Unrae, che evidenzia «la flessione più o meno marcata dalla domanda di vetture da parte dei privati», e l’Anfia secondo cui senza rilancio il mercato «si chiuderà quasi sicuramente con il segno meno».

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