Ore 11 di ieri. Nella sala congressi del padiglione B il ministro Matteoli «bacchetta» la Guardia di Finanza richiamandola «al buon senso» sui controlli ai diportisti. Passano pochi minuti e nel foyer dell'auditorium, lontano dai riflettori, due signori distinti si stringono la mano. Non sono due persone qualunque. Il primo è il «grande vecchio» della nautica genovese, ex presidente dello Yacht Club, ex numero uno dell'Autorità Portuale, ex imputato eccellente al maxi processo sul porto finito in un mare di assoluzioni e qualche centinaia di euro in multe. Il secondo è il volto nuovo dello scalo genovese, candidato numero uno del centrosinistra nella terna ministeriale, una brillante carriera politica a La Spezia e poi a Genova, tecnico esperto che come «i traffici nel capoluogo ligure continuano ad aumentare nonostante tutto».
Giovanni Novi e Luigi Merlo si sono incontrati al 50° compleanno del Nautico. Non hanno fatto la pace, ma, da galantuomini, si sono chiariti. «Non ho peli sulla lingua - ha spiegato Novi - e al presidente del porto ho lamentato il fatto che il suo avvocato di parte civile Grosso, ha chiesto la condanna di tutti gli imputati. È stato un fatto inaccettabile. Con Merlo, tuttavia, ci siamo salutati civilmente e ci siamo chiariti».
«Dobbiamo rispettare le decisioni del giudice - ha replicato Merlo - con Novi non ho pregiudiziali personali. Ho sempre ritenuto di salutarlo e, come le altre volte, anche stavolta, in occasione di una cerimonia ufficiale, gli ho stretto la mano. Sull'attacco agli imputati non posso scendere nei dettagli, ma credo che alcuni commenti e richieste dell'avvocato Grosso credo possano essere più questioni fra legali che attacchi personali agli imputati».
Chi non era presente al simbolico episodio era Messina. «Spero di non incontrarlo mai più - ha aggiunto Novi - qui al Nautico ho ritrovato molti appassionati di mare e di nautica come me. È oltre un quarto di secolo che la Fiera mi invita. Spero che l'esposizione genovese diventi l'occasione di rilancio del settore. Sui blitz della Guardia di Finanza citati anche dal ministro Matteoli, posso soltanto dire che, in effetti, la nostra normativa ha una zona grigia che deve essere adeguata alle normative dei paesi Ue».
E sulla polemica con i finanzieri il responsabile del dicastero ai trasporti dopo poco ha fatto una virata di bordo.
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