Novità La rata salva-casa diventa un diritto per chiunque abbia un mutuo

RomaLa «rata dal volto umano» dovrebbe diventare un diritto per un milione e trecentomila titolari di mutuo prima casa, interessati alla rinegoziazione dei loro contratti con le banche. Con il decreto anticrisi, che il Consiglio dei ministri approverà domani, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti intende andare oltre la proroga dell’accordo Tesoro-Abi sui mutui, ormai in scadenza. La rinegoziazione prevista nell’intesa è stata scelta finora da 32mila clienti, mentre altri 100mila hanno preferito altre forme, come la portabilità da una banca all’altra. La possibilità di mantenere fissa la rata, allungando la scadenza del contratto, dovrebbe dunque diventare un «diritto» per il mutuatario. Inoltre le misure in arrivo prevederebbero una garanzia pubblica, attraverso la Cassa depositi e prestiti, per la copertura di eventuali rate non versate (tre o quattro al massimo) in caso di difficoltà. Infine, vi sarebbe una sorta di pressione morale (moral suasion) sulle banche perché leghino i ratei non più al tasso Euribor, ma a quello della Bce (meno oneroso).
Il decreto anticrisi contiene un corposo capitolo che riguarda le banche, in particolare l’aiuto pubblico alla ricapitalizzazione dei principali istituti. Lo schema è quello indicato nei giorni scorsi da Tremonti: dovrebbe essere innalzato il capitale di vigilanza dei principali dieci-dodici gruppi quotati tramite obbligazioni convertibili speciali, per le quali la conversione in azioni viene decisa dalla banca e non dal sottoscrittore del bond, in questo caso lo Stato. Si evita così la presenza, magari indesiderata, dello Stato nel capitale degli istituti di credito. Le banche corrisponderanno al Tesoro un interesse, così che alla fine dell’operazione l’erario ci guadagni. Ed assicureranno inoltre il mantenimento dei normali canali di credito verso l’economia, senza alcun razionamento a causa della crisi. Saranno i prefetti a monitorare la situazione del credito, provincia per provincia.
Per le aziende è in arrivo anche qualche misura di sollievo fiscale. Innanzitutto il taglio dell’acconto Ires e Irap, in scadenza il 1 dicembre. Per le imprese che avessero già versato le imposte, o che hanno difficoltà a ricalcolarle, sarà possibile recuperarle già con i versamenti Iva in scadenza il 16 dicembre. La compensazione si farà con il modello F24. Nel confermare che il pacchetto anticrisi sarà approvato domani, il ministro dell’Economia ha annunciato che il Cipe sulla distribuzione degli investimenti per 16 miliardi in opere pubbliche slitta alla prossima settimana. Confermata inoltre l’estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori «atipici».
Il piano anticrisi europeo concede all’Italia 700 milioni in più di fondi strutturali, e un piccolo margine di manovra sul deficit pubblico: sarà sufficiente per allargare il menu degli interventi sociali? Ieri pomeriggio, a palazzo Chigi, ne hanno parlato Silvio Berlusconi e Tremonti.

La detassazione delle tredicesime - che sarebbe piaciuta tanto al premier - non appare possibile, vista la situazione dei conti pubblici. Presidente del Consiglio e ministro dell’Economia avrebbero deciso insieme di riprovarci nel 2009.

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