Nozze Iberia-British Airways per volare ancora più in alto

Le nozze di Iberia e British Airways, annunciate ieri, hanno avuto un fidanzamento molto lungo: 16 mesi di sponsali tormentati, sul cui esito finale, tuttavia, nessuno aveva dubbi. Anche perché la compagnia britannica possedeva da parecchi anni una quota di circa il 10% nell’omologa spagnola: questo creava, di fatto, una premessa che difficilmente avrebbe potuto essere smontata a favore di altre soluzioni.
Ieri i due consigli si sono riuniti a Londra e a Madrid per mettere a punto la decisione finale. I dettagli non sono ancora noti, ma la fusione dovrebbe ruotare - come in passato quella di Air France e Klm - su una holding comune nella quale il peso sarà del 55% di BA e del 45% di Iberia; la holding controllerà il 100% delle due compagnie. Queste conserveranno marchio e autonomia, ma saranno attuate importanti sinergie di rete, di flotta, di organizzazione e di vendita. Quanto alla governance, il numero uno di BA, Willie Walsh, diventerebbe l’amministratore delegato del gruppo, mentre l’ad di Iberia Antonio Vazquez sarebbe il presidente.
Le due compagnie (33 milioni di passeggeri, 150 destinazioni, 244 aerei, un valore di Borsa di 2,76 miliardi per British; 28,5 milioni di passeggeri, 164 aerei, 109 destinazioni e un valore di 2,13 miliardi per Iberia) sono sempre state fortemente complementari, presupposto principe di qualunque integrazione. La tradizione di British è quella Atlantica, dove è leader nelle linee tra Europa e Nord America; la vocazione di Iberia è quella latina, e infatti ha a sua volta il primato assoluto nei collegamenti Europa-Sud America. Entrambe hanno una forte componente intercontinentale - il segmento di attività più redditizio - che dà un significativo contributo al bilancio.
Importanti battute d’arresto nelle trattative hanno riguardato il valore del fondo pensioni dei dipendenti di BA, crollato dopo la crisi.

Ma proprio la crisi ha accelerato, alla fine, l’esigenza per entrambe di ricercare economie di scala e una maggiore forza contrattuale con mercato e fornitori. Ha infine dato una mano anche il rafforzamento dell’euro sulla sterlina, che ha avvantaggiato il contraente spagnolo.
Le Borsa hanno esultato: più 10% British a Londra, più 11,78% Iberia a Madrid.

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