La nuova Balena bianca: un movimento per unire i malpancisti dei due poli

Il disagio della Chiesa per le intercettazioni: l’obiettivo è una forza centrista nel Ppe che metta insieme i cattolici di Pd, Udc e Pdl

La nuova Balena bianca: 
un movimento per unire 
i malpancisti dei due poli

Game over. Per la Chiesa italiana Silvio Berlusconi non può più rappresentare il bene del Paese. Difficile dire se si tratti di uno strappo definitivo, ma certo le parole del cardinale Angelo Bagnasco segnano uno spartiacque. Finora, bene o male, i vescovi italiani avevano mantenuto rapporti di cordialità con il premier, considerato un punto di riferimento per l’anima moderata dell’Italia. Certo, i ripetuti scandali a sfondo sessuale avevano incrinato il rapporto, ma la Chiesa aveva mantenuto una posizione tollerante. Ora Bagnasco s’immerge nella nube nera delle questione morale e spiega che quella nuvola avvelena il Paese. È ora di cambiare, di pulire quel cielo scuro e, par di capire, Bagnasco auspica, pur non nominandolo mai, un passo indietro del Cavaliere. Dicono che i vescovi italiani siano rimasti sconcertati dal nuovo diluvio di intercettazioni delle ultime settimane, intercettazioni che sono state ridimensionate, contestate, puntualizzate ma mai smentite nella sostanza. A gennaio, quando era esploso lo scandalo Ruby, certi equilibri tenevano ancora; oggi la situazione pare diversa: l’affaire Tarantini è diventato una saga giunta all’ennesima puntata e ancora lontana dalla conclusione. Un problema drammatico per l’Italia.
La situazione è sempre più problematica, ingarbugliata, confusa, senza facili vie d’uscita: Bagnasco, nel descrivere un clima di sfacelo, non fa sconti a nessuno. E sembra prendersela con la destra ma anche con la sinistra, e in particolare con il Pd alle prese con un sistema di corruzione dilagante, come testimonia l’indagine su Filippo Penati e il suo presunto comitato d’affari.
La Chiesa italiana ha aspettato per mesi un cambio di rotta, ma ritiene di non aver avuto risposte. La sinistra è in difficoltà, il Cavaliere, colpo dopo colpo, ha finito con l’urtare la sensibilità profonda del popolo cattolico. E Bagnasco riflette quel disagio che non è più gestibile come in passato e prova ad accompagnare il gregge disorientato verso il futuro post-berlusconiano.
Si va, almeno come ipotesi, verso il nuovo. Il presidente della Conferenza episcopale italiana parla per linee generali, con la cautela e l’esperienza di chi ha duemila anni di storia sulle spalle, ma è trasparente la simpatia verso un soggetto ancora senza forma e nome ma che sta nascendo all’incrocio fra diverse esperienze. È, per dirla con il linguaggio del cardinale, quel «nucleo più ristretto ma sempre significativo di credenti che ha colto la rinnovata perentorietà di rendere politicamente più operante la propria fede». Quel contenitore che non c’è ma già opera sulla scena sociale del Paese è il Forum delle associazioni del mondo del lavoro. Una realtà variegata che due mesi fa ha elaborato il manifesto per la buona politica, firmato da Cisl, Confartigianato, Confcooperative, Coldiretti, Acli, Movimento cristiano lavoratori e Compagnia delle opere. Queste entità si sono federate e stanno bruciando le tappe di una ancora futuribile discesa in campo. Si tratta, evidentemente, di un network trasversale, che potrebbe diventare un domani, quando il Cavaliere si sarà ritirato, un soggetto politico di rottura rispetto alla logica bipolare dei due schieramenti. Il Forum dialoga con il Caf di Casini, Alfano e Formigoni e contemporaneamente con i cattolici del Pd come Beppe Fioroni. Ma il progetto, che nessuno al momento ammette, è ambizioso, anche se pieno di incognite e legato al ritorno di un sistema proporzionale: creare un robusto soggetto centrista, inserito dentro la cornice del Partito popolare europeo, che peschi a destra e a sinistra, ma che sparigli, scomponga i poli considerati ormai logori, e venda un prodotto nuovo di zecca, di cui anche Formigoni e Casini non potrebbero essere i leader. Dietro le quinte si muovono personaggi di peso come il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, il leader della Cisl Raffaele Bonanni, il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi.
Bagnasco benedice la ritrovata voglia d’azione dei cattolici e aspetta che il tempo maturi. Sul calendario c’è una data, ravvicinata: il 17 ottobre.

Quel giorno il Forum si riunirà in conclave a Todi e proverà a fare un passo verso il futuro che sta per nascere. Intanto, il cardinale chiede al Cavaliere un «gesto nobile»: l’addio a Palazzo Chigi. Una stagione, almeno per i vertici della chiesa italiana, volge alla fine.

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