«Il corpo di Padre Pio non si tocca», grida una associazione di fedeli contraria alla ricognizione della salma del santo e allipotesi di un trasferimento dalla cripta del convento - dove ora si trova - al nuovo santuario progettato da Renzo Piano. Cè un gruppetto di persone, non molte in verità, decise a dar battaglia contro l'ipotesi che la tomba sia dissigillata e il corpo spostato di qualche centinaio di metri, in un luogo più accessibile. A motivo della prima battaglia, gli sparuti ma agguerriti contestatori adducono una questione di rispetto per il morto. A motivo della seconda, lumidità del sottosuolo del nuovo santuario e le simbologie massoniche che celerebbe.
Quanto alla ricognizione, solo chi non si è mai occupato di santi e processi canonici può ritenere «oltraggioso» il disseppellimento dei resti mortali: operazione che spesso viene effettuata prima della beatificazione o della canonizzazione, e che nel caso di Padre Pio non è stata mai messa in atto. Nessuno, dal 1968, ha infatti aperto la tomba. Non è ancora certo che la ricognizione si farà, ma è probabile di sì. Per ciò che riguarda invece la traslazione, i frati di San Giovanni Rotondo non lhanno messa in agenda, né lhanno chiesta al Vaticano.
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