La nuova Imu che non serve a portare soldi solo ai Comuni

Caro Direttore,
dalla nostra chiacchierata di lunedì pomeriggio, il testo del Decreto Salva Italia ha subito qualche modifica (purtroppo non quelle che mi/ci sarebbe piaciuto leggere!). Una in particolare colpisce pesantemente i Comuni; insieme in redazione avevamo visto col prof Pittaluga, se ricordi, la presenza di una addizionale Imu con una strana aliquota zero: nel testo promulgato essa è divenuta invece una quota di compartecipazione statale all'Imu, pari al 50% dell'imposta calcolata sulle case diverse dalla prima!
Per essere meno tecnico cercherò di spiegare con un esempio numerico: su di una seconda casa di rendita 100 oggi il comune incassa una Ici pari a 100 x 100 (coefficiente per ottenere il valore dell'immobile) x 7/1000 (poniamo un'aliquota Ici di tale importo, abbastanza comune) = 70; domani con l'Imu il cittadino pagherà 100 x 160 (coefficiente aumentato) x 7,6/1000 (aliquota aumentata) = 121,60, ma il Comune incasserà 60,80, visto che una pari somma verrà incassata dallo Stato! Questo significa che a fronte di un maggior (e quanto: il 74% in più!) onere per il cittadino, i Comuni avranno meno entrate (il 13% in meno, che si può recuperare parzialmente sulle prime case) e conseguentemente dovranno o aumentare l'aliquota Imu (facoltà che la legge consente) o aumentare altre imposte comunali o tagliare servizi.
Tanto per avere un'idea, dai primi calcoli questo scherzetto al Comune di Santa Margherita costerà minori incassi per 300/400 mila euro all'anno, senza operazioni sulle aliquote. Altra bella sorpresa è la tassa sulle barche: da un lato è giusto che chi più ha più concorra fiscalmente, però non bisogna nascondere il fatto che i nostri porticcioli turistici si svuoteranno a vantaggio della vicina Francia, visto che i nostri costi non saranno più concorrenziali. Anche qui facciamo una valutazione pratica: il Comune di Santa Margherita perderà ragionevolmente tra i 100 e i 200 mila euro all'anno dagli ormeggi e di più soffriranno i nostri operatori portuali e i commercianti.
Considerato infine che nel Decreto vi sono molti altri tagli che a cascata arriveranno ai comuni (tagli alla spesa sociale, tagli al trasporto pubblico locale, tagli ai trasferimenti, inasprimento del patto di stabilità) ciò significa che avremo dei bilanci preventivi 2012 da lacrime e sangue e alla fine, essendo l'ente fisicamente più prossimo ai cittadini, i primi ad essere inseguiti coi forconi per maggiori tasse o minori servizi saremo proprio noi amministratori comunali.

Per carità: non ci ha ordinato il medico di fare gli assessori o i sindaci o i consiglieri comunali e nostro compito è assumerci le responsabilità soprattutto nei momenti di difficoltà (negli altri momenti sono buoni tutti...) però è fastidioso metterci sempre la faccia per decisioni di terzi!
* Tesoriere regionale Pd

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