Politica

Nuova ondata di verbali: ma la "pistola fumante" è fatta di gossip e insulti

Diffuse altre conversazioni tra le ragazze coinvolte nell'inchiesta sul "caso Ruby". Ghedini: "Nulla di rilevante, dai pm solita spazzatura mediatica"

Nuova ondata di verbali: ma la "pistola fumante" è fatta di gossip e insulti

Eccole: arrivano altre car­te. E’ l’ondata numero due. La seconda rata. La Procura di Milano ritrova la centralità dell’epoca di Mani pulite e stabilisce il metronomo della politica italiana, l’agenda del Parlamento. Sono quasi tre­cento le pagine destinate al solito indirizzo: la giunta per le autorizzazioni di Monteci­torio. E immediatamente co­minciano, più puntuali di un treno svizzero, le letture af­fannose e le fughe di notizie.

Il comunicato della procura
Si scopre che il plico contie­ne, come dire, aggiornamen­t­i dell’inchiesta in tempo rea­le. Intercettazioni- quelle non mancano mai - ma an­che documentazione saltata fuori nelle perquisizioni che hanno alzato il velo sull’inda­gine, il 14 gennaio. Insomma, il Parlamento e il Paese ven­gono a sapere quel che i Pm hanno trovato non sei o tre mesi fa, ma addirittura la scorsa settimana. Con l’Italia già sottosopra per il bunga bunga. Il comunicato del pro­curatore Edmondo Bruti Li­berati è chiaro: dopo il blitz del 14 gennaio, e altri atti di indagine, «sono emersi nuo­vi elementi a sostegno del­l’ipotesi che presso gli uffici di Giuseppe Spinelli si trovi­no atti e documenti» utili al lavoro dei pm. Dunque, sia­mo sempre lì: al mancato in­gresso negli uffici del ragio­nier Giuseppe Spinelli, il fati­dico 14 gennaio. Bruti Libera­ti aggiunge che questo secon­do vagone di faldoni è stato collegato all’invito a compari­re, recapitato questa volta al consigliere regionale Nicole Minetti,l’igienista dentale di­fesa a spada tratta dal pre­mier nel corso della burrasco­sa telefonata all’Infedele di Gad Lerner.

La risposta di Ghedini
Nicolò Ghedini, uno dei le­gali del premier, mette le ma­ni a avanti: «Non ho ancora visto le carte ma, mi dicono, si tratta solo di gossip, di tele­fonate fra ragazze. Mi pare a questo punto che si rafforzi sempre di più l’idea che la procura di Milano punti sul­l’a­spetto del gossip e mediati­co piuttosto che su quello giu­ridico ». Non solo. Ghedini avanza anche una riserva pro­cedurale: «E poi mi domando come si possano appoggiare atti che sono successivi rispet­to alla richiesta di perquisizio­ne dell’ufficio di Spinelli». In pratica, si giustifica il tentati­vo di perquisizione del 14 gennaio con carte che sono (anche) successive al 14 gen­naio. E’ corretto? Mentre gli esperti dibattono il tema, il bunga bunga torna in vetri­na.

Le intercettazioni della Minetti
Nicole Minetti, a leggere le conversazioni ascoltate nelle scorse settimane, è furibonda. Non siamo ancora alle perquisi­zioni, ma l’indagine è già di do­minio pubblico. Un disastro. «Io do le dimissioni-dice l’8 gen­naio a Barbara Faggioli, una del­le ragazze di vai Olgettina - cioè sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logo­ra. Devi avere un pelo sullo sto­maco. Ma a me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposar­mi, fidanzarmi, avere dei bam­bini, una casa». E invece la Mi­netti è indagata per induzione e favoreggiamento della prostitu­zione. L’igienista ce l’ha anche e soprattutto col premier: «La politica è un casino... cioè cade lui, cadiamo noi. A lui fa como­do mettere te e me in Parlamen­to, perchè dice :“bene,me le so­no levate dai coglioni“. Il giorno dopo la Minetti invia un Sms esplicito sempre alla Faggioli: «Quando si cagherà addosso per Ruby chiamerà e si ricorderà di noi.. adesso fa finta di non ricevere chiamate».Nico­le è sul piede di guerra e invia Sms rivelatori ad altre ragazze. A Marysthell, la stellina di Colo­rado Cafè, altra bellezza della pattuglia di via Olgettina: «Giu­sto che si faccia sentire lui, se non lo farà mi comporterò di conseguenza..quel briciolo di dignità che mi rimane la voglio tenere». E ancora a Marysthell: «Amo’, ma è serio che alla Fico ha regalato la casa? Amò’,se è vero ti giuro che scateno l’infer­no ». Sempre l’11 gennaio Nicole va a ruota libera con un’amica, Clotilde:«No,c’è un limite a tut­to, non me ne frega un c.. se lui è il presidente del consiglio e cioè..un vecchio e basta. Io non mi faccio pigliare per il culo co­sì.. si sta comportando da pezzo di m .. perchè uno che fa così è un pezzo di m.. Si sta compor­tando da pezzo di m.. pur di sal­vare il suo culo flaccido...Per­chè lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo dio lo sa..io non ci sarei finita neanche se mettevo tutto l’impegno. Gli ho parato il culo.. e non può per­mettersi di fare così».

La Minetti e gli appartamenti
Siamo ad un passo dalle per­quisizioni, ma la Minetti discu­te ancora degli appartamenti di via Olgettina con le ragazze. L’11 gennaio invia un sms a Im­ma De Vivo, una delle due ge­melle spesso ospiti ad Arcore: «A febbraio è pronto il vostro tri­locale ». Il 12 però la situazione cambia: «Le gemelle non lo vo­gliono, il trilocale lo prende Bar­bara Guerra ».L’ex schedina del­l­a domenica Sportiva e concor­rente della Fattoria 4.

Appuntamento ad Arcore
Lamentele contro il Cava­liere. Totoappartamenti. Ma anche nuovi appuntamenti con belle ragazze ad Arcore. Sempre la Minetti, il 13 gen­naio scorso, a Marincea: «Amo’,lui c’è sabato.Dobbia­mo andare assolutamen­te.. Hai qualche amica carina che possiamo portare?». La ri­sposta arriva subito, rassicu­rante: «Fatto. Mia amica del cuore. Molto affidabile Bella figa».

La superteste dei festini
E’ il 15 gennaio e i Pm ascolta­no a verbale la danzatrice del ventre Maria Makdoum. E lei conferma i festini, ritornando con la memoria a giugno del 2010: «Lele Mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad Arcore presso la presidenza del consiglio e se sa­pevo ballare la danza del ventre e se volevo fare parte del suo ha­rem.. Mi trasferì a casa sua da giugno ad agosto. Mi sono reca­ta ad Arcore a luglio...Alla par­tenza da viale Monza c’erano al­tre ragazze. Prima di arrivare si sono materializzare da una stra­ dina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di Stato. Si trattava di una sola macchina con il lampeggiante. Ognuna di noi si è seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il presidente disse: “Ora faccia­mo il bunga bunga“ e spiegò che cosa era, cioè una cosa ses­suale ». Maria si esibisce nella danza del ventre mentre una delle ge­melle De Vivo resta «in mutan­de e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nel­le parti intime. E si avvicinaro­no anche a Emilio Fede che toc­cava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana col peri­zoma ballava la samba in ma­niera hard. Il presidente le toc­cava il seno e altre parti intime.. anche le altre ragazze ballava­no facendo vedere il seno e il fondo schiena, tutte loro si avvi­cinavano al presidente che le toccava nelle parti intime. A quel punto- è la conclusione di Maria- sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa, non ci sa­rei andata». C’è da aggiungere che della presenza ad Arcore della Makdoum parla anche in alcu­ne intercettazioni il prefetto Carlo Ferrigno.

A San Valentino tutte in babydoll
La sera di San Valentino è una serata speciale. A confer­marlo Luigi Sorrentino, l’auti­sta di Fede: «Quel giorno -spiega in Procura- tutte le ra­gazze indossano un babydoll rosso». Sorrentino è anche il brigadiere capo in servizio presso l’ufficio scorte e dun­que segue come un angelo cu­stode Fede. Ai pm racconta che erano gli stessi uomini della scorta ad accompagna­re a casa le ragazze. In partico­lare il 14 febbraio del 2010, ap­punto San Valentino, prestò servizio «dalle otto di matti­na alle quattro di mattina del giorno dopo» e riportò a casa il direttore del Tg4 e due ra­gazze. Una era marocchina.

Il premier convoca le ragazze dell’Olgettina
Per la Procura l’azione di “de­pistaggio“ va avanti anche dopo le perquisizioni. Il 15 gennaio Barbara Faggioli chiama Ales­sandra Sorcinelli e la avvisa: «B. mi ha chiamato adesso da un nu­mero sconosciuto e mi ha detto di contattare chi è stato perquisi­to e di dargli appuntamento alle nove ad Arcore che ha bisogno urgentemente di parlare. B. ha letto le intercettazioni, sono co­se brutte». La Faggioli chiama anche un’altra amica: «Mi ha chiamato il presidente Berlusco­ni - e nel dirlo scandisce bene le parole - visto che mi stanno ascoltando. Mi ha chiesto la cor­t­esia di farti avvicinare ad Arcore alle 19. Ci sono gli avvocati». Dunque, il premier avrebbe con­vocato una riunione d’urgenza ad Arcore, alla presenza dei suoi legali, per fare il punto sulla situa­zione, dopo le perquisizioni.

L’agenda di Ruby
Il blitz del 14 gennaio si con­clude con un ricco bottino per la procura. Tracce di boni­fici. In quasi tutte le case nu­meri telefonici riconducibili a Silvio Berlusconi. Altro ma­teriale. A Nicole Minetti ven­gono sequestrate fatture per 50 mila euro riguardanti i ca­noni di via Olgettina. E spun­ta anche la contabilità di Ru­by. In particolare nella sua agenda scrive di dover riceve­re «4,5 milioni da B. entro due mesi». E nelle carte arri­vate in parlamento si legge anche, dettaglio incredibile, che Ruby avrebbe ricevuto 70 mila eu­r­o dal suo av­vocato, Mas­simo Dinoia, ol­tre a 170 mila eu­ro da Giuseppe Spinel­li».

La droga
Il 6 dicembre 2010 Marysthell telefona al prefetto di Milano per farsi rilasciare il passaporto: «La chiamo a nome del Presi­dente del consiglio», afferma, secondo i magistrati, la ragazza. Marysthell viene ricevuta due volte dal prefetto. Ma i guai per la showgirl non sono finiti. In cantina, nel corso della perqui­sizione, vengono trovati 12 chili di cocaina. Che appartengono al suo fidanzato. L’uomo viene arrestato a bordo dell’auto di Ni­cole Minetti.

Una Mini cooper verde.

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